Enrico Nistri, giornalista e storico, non ha mai nascosto la sua vicinanza politica alla destra. Dunque se, sul sito Barbadillo, avanza non pochi dubbi sullo spoil siystem che dovrebbe essere attuato dal governo, c’è da preoccuparsi. Non per la logica in sè. Imposta da quella stessa sinistra che oggi si indigna se le poltrone eventualmente liberate sono quelle che loro avevano occupato in nome dello spoil system.
Ma questo rientra nel gioco delle parti. Con la differenza che la gauche sa giocare, grazie ai propri interventi nelle redazioni di giornali e tv, mentre la destra preferisce utilizzare i propri addetti stampa per litigare non con gli avversari ma con chi è più vicino. Davvero geniale.
Il problema principale, però, è un altro. Non avendo mai fatto nulla per far crescere una classe dirigente “di area” all’interno della società civile, la destra ora fluida si vede costretta a ricorrere agli avversari per le nomine nei posti che le spettano. Esistono alternative? Certo, ma i circoletti dei vari politici preferiscono evitare di promuovere qualcuno che potrebbe metterli in ombra.
Così il possibile, e doveroso, spoil system rischia di trasformarsi in una promozione o di sfigati di area o di avversari di seconda fila che la sinistra non aveva valorizzato in quanto considerati inadeguati. In entrambi i casi un insuccesso annunciato. Gli esempi non mancano. Si può scegliere tra persone di area piazzate ad occuparsi di qualcosa che non conoscono – con la inevitabile conseguenza che le scelte vere e strategiche sono delegate ai funzionari nominati dalla sinistra e rimasti in servizio – oppure promozioni di esponenti della sinistra messi a gestire manifestazioni pagate da giunte di destra e dove la destra non viene invitata.
Volontà di cambiare questa realtà? Nessuna..