La storica compagnia aerea di bandiera Alitalia Spa il 15 ottobre scorso ha cessato definitivamente la sua attività. Si chiama Ita Airways la società che ha sostituito la vecchia compagnia Alitalia dando inizio ad un nuovo corso di aviazione.
La storia di Alitalia dal 1947
Nel 1946 venne fondata Aereolinee Internazionali Italiane. Era di proprietà dell’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), e del British Overseas Airways Corporation (di proprietà del governo del Regno Unito). Nel 1947 il nome cambia in Alitalia – Aerolinee Italiane Internazionali Spa.
Il 5 maggio 1947 vola per la prima volta l’aereo nella tratta Torino-Roma-Catania. Nel luglio dello stesso anno ci fu il primo volo internazionale da Roma a Oslo con 38 passeggeri a bordo di un aereo prestato dall’azienda di aeronautica militare. La compagnia aerea nel 1948 diventa intercontinentale con un volo parito da Milano e diretto a Buenos Aires in Argentina, passando per Roma, Dakar, Natal, Rio de Janeiro e San Paolo. Nel 1950 entrano in servizio le prime hostess che indossano delle divise create dalle sorelle Fontana.
La sua principale concorrente, in quel periodo, era Linee Aeree Italiane, controllata sempre da Iri insieme a TWA, la quale inizialmente, era meglio organizzata e strutturata rispetto ad Alitalia, grazie al contributo del socio americano, sia in termini di dotazione finanziaria che di flotta aerea a disposizione. Alitalia utilizzava esclusivamente velivoli di produzione italiana o britannica, mentre LAI poteva beneficiare anche di aerei americani. Il 31 ottobre 1957, l’IRI impone la fusione tra le due società, e nasce così Alitalia-Linee Aeree Italiane. La nuova compagnia diventa quindi l’unica compagnia aerea di bandiera italiana. Il 1960 è un anno importante per la società perché segna definitivamente l’affermazione della compagnia. Nello stesso anno si svolgono le Olimpiadi di cui Alitalia è sponsor ufficiale. Nel 1969 nasce un nuovo logo: la “A” tricolore. Grazie all’arrivo dei nuovi modelli di aerei proseguono le crescite verso le nuove rotte nei paesi orientali e in America.
Le prime tensioni
I rapporti sindacali a fine degli anni ’60 iniziano a complicarsi. Il trasporto aereo diventa una questione di massa e il ’68 ha nel frattempo rivoluzionato le relazioni sindacali. L’azienda vuole un nuovo contratto che riduca i “privilegi” dei piloti. La proposta di un contratto unico nel settore dei trasporti è appoggiata dai sindacati (CGIL-CISL-UIL). Lo scontro però degenera in sciopero: quel periodo fu battezzato Aquila Selvaggia. Era il periodo dei famosi scioperi a gatto selvaggio (indica lo sciopero in cui tutti gli operai scioperano in tempi diversi in modo da arrestare la produzione il massimo tempo possibile) operati dai metalmeccanici soprattutto nella Fiat, così da quel metodo si copiò lo sciopero detto ad aquila selvaggia.
Umberto Nordio, presidente di Alitalia e Romano Prodi, presidente dell’IRI hanno un rapporto pieno di contrasti. Nordio vorrebbe meno privilegi per la casta dei piloti mentre Prodi è più incline alla pace sindacale. Nel 1987 i piloti chiedono un aumento di stipendio del 60%, Alitalia accetta la proposta e riescono a consolidare la loro posizione all’interno della società in maniera sempre più efficace. La dipartita di Nordio avviene un anno dopo nel 1988 ma l’anno chiave è il 1994.
Il presidente di Alitalia diventò Roberto Schisano e al momento del suo arrivo dichiarò: “La compagnia ha solo 500 giorni di vita”. Con lui arrivarono dei nuovi aerei (Boeing 767) ma, anziché assumere nuovi piloti, Alitalia ne prese in “prestito” dall’Australia a condizioni più vantaggiose. Nello stesso anno avviene la seconda Aquila Selvaggia. Schisano prese una scorciatoia e firmò un accordo di nascosto con i piloti per aumenti maggiori. Alitalia e l’Iri disconoscono la sua scelta tanto da avviare un’azione di responsabilità nei confronti del presidente. Il 15 settembre di quell’anno Schisano firma un ordine di servizio per fermare i conflitti sindacali. Viene creata una nuova direzione per il coordinamento operativo con a capo l’ex presidente dell’Anpac (il sindacato dei piloti).
Alitalia: storia di una crisi continua
I conti della società non tornano e nel 2000 Alitalia entra a far parte dell’alleanza Sky Team insieme ad Air France, Delta Air Lines, Korean Air, Aeromexico e CSA Czech Airlines. Gli attacchi terroristici dell’11 settembre del 2001 spaventano i viaggiatori, i passeggeri diminuiscono e Alitalia quindi è in perdita.
Nel 2008 è periodo di elezioni politiche in Italia e il candidato premier Silvio Berlusconi annuncia che, in caso di vittoria, salverà la società con dei “coraggiosi” imprenditori tutti italiani (tra cui Benetton, Tronchetti Provera e Caltagirone). Viene eletto e la holding finanziaria dei “coraggiosi” si quota in borsa. Il piano è puntare sui viaggi nazionali, ma fallisce: nel 2013 il bilancio chiude con 500 milioni in rosso.
Arriva nel 2015 un’offerta di aiuto dal Medio Oriente. Nasce Alitalia Sai, con il 49% in mano a Etihad Airways, ma nemmeno questa offerta risolleva le condizioni economiche della società. La società entra in amministrazione straordinaria e la società Etihad abbandona la scena. Nel 2017 l’Italia concede un prestito statale ad Alitalia di 900 milioni di euro. Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza afferma che i due prestiti pubblici hanno conferito ad Alitalia un vantaggio sleale rispetto ai suoi concorrenti, in violazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato. La Commissione Europea dichiara quindi che sono illegali. Inoltre, ha concluso che ITA Airways non è il successore economico di Alitalia e quindi non è il responsabile del rimborso degli aiuti di Stato illegali ricevuti da Alitalia. Roma deve attivarsi per recuperare quella cifra assieme agli interessi di circa 150 milioni di euro.
Nel 2020 il governo italiano costituisce la nuova compagnia aerea Ita Airways e decolla il primo volo, il 15 ottobre 2021, un giorno dopo l’ultimo volo della storica compagnia di bandiera Alitalia.
Se vuoi scoprire tutto su ITA Airways, leggi questo articolo!