Oggi, giovedì 24 marzo è la Giornata Europea del Gelato Artigianale, che dal 2013 si festeggia il 24 Marzo. La Giornata Europea del Gelato Artigianale, voluta da Longarone Fiere e Artglace e dedicata, in via esclusiva dal Parlamento europeo, a un alimento riconosciuto patrimonio di tutta la filiera. Come dargli torto in fondo? Chi non ama il gelato? Ora che si sta avvicinando la bella stagione ed il caldo la voglia di gelato è sempre più forte e se poi è anche artigianale è tutta un’altra cosa.

Il gelato nel passato
Il gelato artigianale è senza dubbio uno dei dolci maggiormente amati in tutto il mondo. Soddisfa il palato e i gusti di grandi e piccini. Ma da dove nasce questa delizia?
Le origini del gelato sono tramandate di generazione in generazione alcune delle quali sono avvolte da mistero e fantasia allo stesso tempo. Le prime leggende sull’origine del gelato narrano della presenza di un suo antenato già nella Bibbia, dove Isacco era solito porgere al padre Abramo una bevanda ghiacciata con latte di capra e neve per aiutarlo a combattere il caldo.
La storia del gelato prosegue raccontando l’antica usanza romana, introdotta nei banchetti da Nerone, di gustare macedonie e dolci di frutta con miele e neve durante la stagione calda. I primi documenti storici dov’è menzionato il gelato risalgono invece alle vicende della città di Atene nel 500 a.C., dove i greci amavano realizzare delle bevande rinfrescanti con miele, limone e succo di melograno mescolati a neve o ghiaccio.
Se ci spostiamo in Arabia, troviamo che ogni bibita ghiacciata veniva già chiamata “sherbet”, da cui la parola italiana sorbetto. Gli arabi in Sicilia erano soliti mescolare la neve dell’Etna ai succhi di frutta, creando quello che può essere considerato l’antenato del nostro gelato artigianale.
Ma chi ha realmente inventato il gelato?
La nascita del gelato è piuttosto recente. E’ possibile collocarla in Italia nel 1565 ed è un’invenzione dall’architetto Bernardo Buontalenti, alla corte di Caterina de’ Medici a Firenze. Lui crea un sorbetto quasi gelato utilizzando: neve, sale (per una legge fisica quest’ultimo abbassa la temperatura), limoni, zucchero, bianco d’uovo e latte.
Un secondo importante momento nella storia del gelato avvenne nel 1686. Un cuoco siciliano, Francesco Procopio dei Coltelli, crea la prima miscela perfetta per produrre il gelato. L’intraprendente gelataio si trasferì a Parigi alla corte del re Sole, dove ebbe modo di aprire lo storico Cafè Procope, attivo tutt’oggi, per far conoscere il gelato moderno in tutta la Francia e in Europa.
Un’innovazione nella produzione si ha negli Stati Uniti. Una donna di nome Nancy Johnson inventò e brevettò, nel settembre 1843, la prima gelatiera a manovella: si trattava di un mastello riempito di sale e ghiaccio, meccanizzato con un cilindro metallico per l’impasto che veniva poi girato con una manovella.
Dopo un paio di anni, William Le Young applica al mastello un motore, ottenendo così un raffreddamento più uniforme del composto.

Chi ha inventato il cono gelato?
L’inventore del cono gelato è l’italiano Italo Marchioni, un gelataio originario di Cadore emigrato oltreoceano a New York. Il suo obiettivo era quello di creare qualcosa di commestibile dove servire il gelato che non fossero le solite tazzine o bicchieri.
Una seconda ipotesi riguardo la nascita del cono da gelato racconta del pasticciere siriano Ernst Hamwi, che secondo alcune ricostruzioni del New York Times fu il primo a servire il gelato in una pasta croccante, la zalabia, cotta in una pressa per wafer. Secondo le dicerie, infatti, una volta terminati i bicchieri dove servire il gelato il pasticciere ha iniziato ad arrotolare i wafer e a dargli proprio la forma a cono che tutti conosciamo bene.
Diversi aneddoti sul gelato
- Il gelato artigianale propone moltissimi gusti dai più semplici ai più stravaganti. La gelateria “La Romana” di Torino in questo momento sta proponendo il gelato al gusto: “Stracciatella di more e gelso nero”. Ma è possibile trovare gusti anche più stravaganti come al gusto pizza, wasabi o addirittura Bacon per i più intrepidi.
- Nel 2014 il gelataio Dimitri Panciera è entrato nel Guinness dei primati perché è riuscito ad impilare 104 palline in un cono gelato. Un evento unico!
- Prima che si diffondessero le gelaterie, il gelato era venduto nei carretti-gelato! Questi carretti, nascono verso la metà dell’Ottocento a causa della crisi economica presente in quel periodo. Alcuni venditori ambulanti italiani decisero di esportare il gelato artigianale nelle principali capitali europee, proprio a bordo di questi carretti. Il risultato fu un successo che, anche se con meno incidenza, dura ancora oggi.

Quali sono i gusti più amati?
Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Italiano del Gelato (IGI) i gusti maggiormente amati dagli italiani sono: il cioccolato, che raccoglie il 27 per cento delle preferenze, seguito da nocciola (20 per cento) e limone (13 per cento) a completare il podio.
Gli altri gusti più gettonati sono fragola, crema, stracciatella e pistacchio, mentre non sembra esserci spazio per le varianti più originali, a quanto pare siamo persone abbastanza monotone e abitudinarie.
In linea di massima, gli italiani preferiscono gusti di crema ai gusti di frutta. Ciò viene confermato dal fatto che il 73 per cento del campione intervistato dichiara di scegliere sempre almeno un gusto di crema quando acquista un gelato.

Il gelato artigianale rende felici, in che senso?
Quante volte si è sentito dire la frase: “mangia il gelato che ti rende felice“? Ma in che senso mangiarlo ti mette di buon umore?
Quando mettiamo in bocca un cucchiaino di gelato siamo invasi da una sensazione che non è facile descrivere. Dolcezza, cremosità e freschezza avvolgono i nostri sensi regalandoci un piacere immediato.
Il gelato ci piace perché ha un sapore dolce, invitante e appagante. Perché è fresco e ci rinfresca, soprattutto quando fa caldo dona una sensazione di benessere. Per la sua consistenza, cremosa, soffice, vellutata, ma anche, talvolta e per contrasto, croccante e dura. Infine, perché mangiarlo ci diverte, ci fa allegria, ci fa tornare un po’ tutti bambini.
Mangiare il gelato può essere considerata come un’esperienza multisensoriale. Secondo alcuni studi e ricerche scientifiche, infatti, mangiare il gelato «accende» gli stessi centri del piacere nel cervello stimolati da una vincita di denaro o dall’ascolto della musica preferita. I neuroscienziati londinesi hanno analizzato le reazioni nel cervello di alcune persone impegnate ad assaporare un gelato alla vaniglia. E hanno registrato già al primo assaggio un’immediata reazione nelle zone che si attivano con le sensazioni piacevoli. Fra queste c’è la corteccia orbitofrontale, l’area di «elaborazione» della parte anteriore del cervello.
Quindi ora cosa state aspettando? Correte a prendere una coppetta o un cono gelato in una delle gelaterie migliori di Torino in questa giornata dedicata proprio al nostro dolce preferito!
