Com’erano più facili da capire, le guerre statunitensi! Anzi, le “operazioni di pace, umanitarie”. Che causavano centinaia di migliaia di vittime civili, bambini compresi, però portavano la democrazia. Come si vede adesso in Afghanistan. Perché loro, gli americani, non fanno guerre, loro esportano il bene in ogni angolo del mondo. In missione per conto di Dio. Mica per squallidi interessi delle multinazionali.
Gli altri no. Gli altri sono cattivi. Lo afferma Biden, lo conferma Kamala Harris, lo ripetono a pappagallo i chierici della disinformazione di regime. Così pieni di sè, così convinti del proprio ruolo, da non accorgersi che “l’Operazione speciale” di Putin era una presa in giro delle “Operazioni di pace” atlantiste. Stare intruppati tra i soldati del “bene”, ingabbiati nei luoghi indicati, con una informazione che riporta solo la propaganda dei “buoni” non rappresenta un grande contributo alla verità.
Però con le guerre americane era più facile. I media di regime pronti a giurare di aver visto le inesistenti armi chimiche di Saddam, pronti a non vedere le bombe al fosforo su Fallujah. Impegnati solo a raccontare l’avanzata inarrestabile dei buoni, a minimizzare i piccoli episodi di Abu Ghraib. Piccole torture, insignificanti. E che sarà mai? Lo fanno per il loro bene. Così come, in passato, era per il bene dei vietnamiti che Washington aveva fatto assassinare il presidente filo americano per sostituirlo con un altro più filo americano ancora. Ed era stato l’inizio della fine. Ma non bisognava dirlo.
Ma, allora, non c’erano i maledetti social che divulgano verità alternative anche se il Ministero della Verità cerca di occultarle. Per giorni e giorni i chierici del Ministero della Verità hanno raccontato che i russi stavano perdendo la guerra, che avevano finito i missili, che arretravano ovunque. Hanno ironizzato sulle dichiarazioni a proposito di fantasiose armi segrete di Mosca, hanno annunciato esecuzioni ed epurazioni dei vertici militari russi. La fine di Putin e della Russia era questione di giorni, se non di ore. E adesso ci mostrano invece cartine del Donbass praticamente tutto occupato dai russi. Ed anche tutta l’area sudorientale dell’Ucraina. Imbarazzante.
Ora, secondo i medesimi chierici, i russi disporrebbero di carri armati micidiali, inesistenti sino alla scorsa settimana. Ed i missili terminati ed imprecisi si sono trasformati in nuovi missili micidiali e precisi. Così, di fronte ad una informazione che sarebbe comics se non ci fossero migliaia di morti, ci si rifugia nella propaganda gattesca. Prima un gatto abbandonato in Ucraina che ritrova la sua padrona in Polonia. Poi, per andare oltre, il gatto rapito dai russi in Ucraina – rapito? Per chiedere un riscatto a chi? – che finisce il Bielorussia e poi raggiunge la sua padrona fuggita in Cechia. Chissà quanto ha speso il gatto in telefonate per conoscere il nuovo indirizzo nella Repubblica Ceca.