Le nuove frontiere del giornalismo riservano sempre sorprese affascinanti. Già da tempo i giornalisti che scrivevano hanno lasciato spazio agli addetti al desk, impegnati a “passare” veline e comunicati stampa o ad impaginare articoli scritti da collaboratori precari sparsi sul territorio. Ma non andava bene, c’era ancora troppa professionalità, troppa conoscenza delle realtà locali. Così la frontiera si è spostata. Ancor prima del Covid, ancor prima dello smartworking. I direttori più lungimiranti avevano creato il ruolo di addetti al desk in perenne distacco dalla realtà.
Sei a Genova? Benissimo, d’ora in poi ti occuperai di mettere in pagina i comunicati e le, sempre più rare, notizie della Lucania e dell’Umbria. Non sai niente delle due regioni? Meglio così, magari imparerai a conoscerle e quando andrai in pensione potrai andarci in vacanza con i soldi del Tfr. Ed il collega pugliese, ovviamente, si occuperà di Liguria e Trentino.
La conoscenza del territorio è una inutile reminiscenza del passato. La capacità di comprendere le dinamiche di una realtà non è più richiesta. L’agenda zeppa di numeri di telefono di politici, imprenditori, professionisti, sportivi, manager può tranquillamente essere dimenticata. Non bisogna disturbare i manovratori, si prendono e si pubblicano solo le dichiarazioni ufficiali spedite via mail.
D’altronde l’informazione deve essere uguale per tutti, vagliata dal ministero della Verità, sottoposta ad attenta censura come richiesto pubblicamente dal grigiocrate Mario Monti. E solo a quel punto inserita nei media di servizio, quelli che meritano di ottenere la pubblicità gentilmente offerta dal regime.
In questo modo, tra l’altro, si evitano anche le reazioni infastidite di qualche giornalista che si sente sminuito perché lavora in testate minori che non vengono invitate agli eventi di prestigio. Anche il giornalista di Genova dell’ex grande testata non partecipa agli eventi organizzati in Umbria. Pari e patta. In fondo basta un comunicato scritto bene per sentire il retrogusto di frutti di bosco di un vino, per capire la tenuta in curva di un’auto, per valutare la morbidezza di un tessuto. Le domande si inviano per mail e si spera in una risposta, sempre che la domanda sia facile e rispettosa.
Sì, un gran bel giornalismo..