L’occasione è del tutto imprevista.
Pur lavorando a Rialto mi riesce difficile, in mezzora di pausa, pranzare in zona.
Oggi il treno ha fatto 130 minuti di ritardo a causa del ghiaccio.
Sono arrivata al lavoro con il ghiaccio nella testa.
Ma accadono eventi in grado di trasformare la giornata, me e ghiaccio malgrado.
“Oggi vieni a pranzo con me”
Come si fa a dire di no alla tua collega preferita.
Un vicolo mai notato proprio vicino a Rialto.
L’ingresso è luminoso e accattivante.
Al Gobbo di Rialto.
Non c’è il tempo per approfondire il significato di questo nome.
Io conoscevo solo quello di Notredame.
Ma varchi la soglia e si apre un mondo.
Uno spazio di grande respiro incredibile, là dove la maggior parte dei locali sono stretti e costipati di persone.
Veniamo accolte con cortesia e gentilezza e siamo accomodate in un tavolo meraviglioso. E’ un grande vaso di fiori secchi colorati con un piano di cristallo appoggiato sopra.
Un incanto alla vista.
Facciamo presente che abbiamo giusto il tempo della pausa pranzo e che poi dovremo tornare al lavoro.
Ci viene proposto un antipasto di pesce.
Sontuoso.
Accompagnato da un prosecco speciale alla giusta temperatura mantenuta in secchiello.
Tutto quello che io adoro.
Baccalà mantecato su una tenera polentina, polipo , salmone, spiedino di gamberi, sarde in saor e la mia preferita, la capasanta gratinata.
A parte, una schiacciata calda ad accompagnare il tutto.
L’atmosfera è silenziosa e calda, ideale per un momento di stacco e di relax e del tutto incredibile ben conoscendo i ritmi tempestosi del luogo in cui lavoro.
Io sarei già a posto, ma ci viene proposto un fritto di misto di pesce con una tale grazia che è impossibile rifiutare anche se preciso:
“piccolo piccolo”
Il lavoro dopo ci aspetta.
Arriva il profumo e arriva il piatto cotto alla perfezione.
Sogliola, calamari e altro che forse mi sfugge nella foga accompagnato da verdurine fritte miste.
Sublimi.
E’ certo che stiamo sicuramente sforando la mezzora di prassi, ma ne vale la pena.
Semel in anno licet insanire.
Ci si può poi sottrarre al dolce a questo punto?
Crema Catalana per la mia Collega che vedo molto soddisfatta.
Un tiramisu per me. Fantastico e perfetto per la mia condizione.
Il magico trasforma la mia giornata.
Un dono del cielo.
Non smetto mai di crederci.
Me ne vado convinta che in fondo oggi è la mia giornata fortunata.
Non ho nemmeno pagato io.
La vita si conferma straordinaria quando meno te lo aspetti.
E quando pensi di essere allo stremo spesso ti tende la mano.
E che mano!
Ci tornerò. Per rivivere questa atmosfera. Per offrire io. E per capire il significato del nome.
“Il gobbo di Rialto”.
“Così l’anima vola via, via da un misero mondo perso. Questo amore sarà una scia, tra le luci dell’Universo, tra le luci dell’Universo.
Balla mia Esmeralda.”
Sempre, non dimenticarlo!