E adesso salta fuori un tizio che nessuno conosceva. Un ex speech writer di Vladimir Putin, dicono. Che ora, evidentemente, vive negli States, e (dicono) fa l’analista politico. Viene intervistato dalla CNN. E, con il tono apodittico di colui che sa, di quello che conosce il segreti del Cremlino, ci dice che la Russia sta perdendo la guerra. Che l’economia sta crollando. Che Putin è un vecchio tiranno, ormai sempre più solo e chiuso nella sua follia… insomma, un Patriarca al suo Autunno, come nel romanzo di Marquez.
Dulcis in fundo, prevede entro un anno un golpe militare. Per defenestrare lo Zar. E trattare la pace. Ovviamente alle condizioni imposte da Kiev e dall’Occidente.
Musica per i giornalisti della CNN. Musica per tutti i Media allineati con le posizioni di Washington. La guerra sta per finire. Zelensky, il nostro eroe, ha vinto, e canterà garrulo e felice a San Remo.
Tutto va bene, dunque….
Tutto va bene… anche se, qui da noi, il peso delle bollette sta diventando insopportabile per i più… se molte aziende, che lavoravano con la Russia, sono in crisi. Hanno chiuso o sono sull’orlo della chiusura.
Tutto va bene, anche se i paesi europei, tra cui l’Italia, stanno tagliando gli ultimi scampoli di stato sociale, alzando oltre il limite del tollerabile l’età pensionabile (si veda la Francia) anche per continuare a gettare capitali nella incolmabile fossa ucraina. Per sostenere, con armi, materiali, denaro, il delirio di Zekensky. Che ha instaurato nel paese un regine dispotico. Reprimendo ogni opposizione e mettendo brutalmente a tacere ogni voce di dissenso.
Tutto va bene…. arriverà la Fata Turchina, e con un colpo di bacchetta magica farà sparire quell’orco cattivo di Putin. I militari lo faranno fuori e si arrenderanno ai diktat di Kiev. La Russia diventerà un piccolo paese ininfluente sulla scena internazionale. Una specie di Burkina Faso dell’Est, dove tutti potranno andare a fare la spesa (ovvero predare) delle materie prime a prezzi di saldi stagionali.
Tutto va bene… poco meno di un anno fa c’era chi scommetteva sulla malattia di Putin. Alzhaimer, Parkinson, demenza senile… ne aveva per poco. Mentre il fronte occidentale ha la fortuna di avere alla guida uno statista di straordinaria lucidità. Joe Biden. Con il valido supporto del suo consigliere. Harvey il Coniglio (si veda il vecchio film con James Stewart).
E invece, Putin sta bene. Forse avrà fatto un patto col diavolo…. dicono, i bene informati, che per le vie di Mosca è tornato ad aggirarsi il professor Voland, col suo cupo seguito (e qui andate a “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov).
Ma non c’è da preoccuparsi. Ci sarà presto il golpe. E la Russia ha perso… lo ha detto lo speech writer, cribbio! Ovvero uno dei (cento o più ) che scrivono discorsi per il leader. E che ora guadagna di sicuro molto di più raccontando belle favole in televisione.
La propaganda è una delle armi della guerra moderna. Arma fondamentale, e utilissima se utilizzata con intelligenza. Ma quando ci si vuole convincere che i propri sogni siano realtà…. quando ci si racconta da soli la Rava e la Fava…. beh allora è come quello che caduto in una fossa di sterco, dice a se stesso “Uhh, è cioccolata”. E vi affonda felice anche la testa.