Il superbonus 110% ha iniziato a mostrare limiti, problemi e gravi conseguenze. A partire dalle molteplici truffe, fino all’allarme scattato dall’indagine condotta da CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) che vede 33 mila imprese artigiane a rischio fallimento. La cessione dei crediti, legata ai bonus edilizi, rischia di far fallire 33mila imprese artigiane, con la perdita di 150mila posti di lavoro nella filiera delle costruzioni. È il CNA che lancia l’allarme dopo i risultati di più di 2000 imprese dei comparti dei serramenti, delle costruzioni e dell’edilizia. Da diversi mesi le banche hanno bloccato i crediti e l’erogazione dei rimborsi, al punto che adesso le imprese hanno dovuto chiudere le pratiche senza prendere soldi e per i dipendenti si apre l’incubo del licenziamento.
Una serie di provvedimenti normativi che hanno causato confusione e incertezza. Sempre secondo un’analisi del CNA, i crediti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura e non monetizzati attraverso una cessione ammontano a quasi 2,6 miliardi di euro. Così al momento, 60mila le imprese artigiane si trovano con cassetto fiscale pieno di crediti ma senza liquidità e con impatti molto gravi. Circa il 48% del campione parla di rischio fallimento mentre il 68% prospetta il blocco dei cantieri aperti.
Un meccanismo contorto perché attraverso lo sconto in fattura l`impresa ha anticipato per conto dello Stato un beneficio al cliente, facendo affidamento sulla possibilità, prevista dalla legge, di recuperare il valore della prestazione attraverso la cessione a terzi. Il quadro molto preoccupante deve sollecitare un intervento straordinario da parte dello Stato per scongiurare una gravissima crisi economica e sociale.
A causa del superbonus le aziende edilizie hanno “lavorato gratis”. Tanto che quasi un’impresa su due (poco meno della metà) sta pagando i fornitori in ritardo, circa il 30% rinvia le tasse e le imposte e una su cinque non riesce a pagare i propri collaboratori. Non dimentichiamo che tutte le agevolazioni sono di natura fiscale: ossia crediti di imposta.
Così per scongiurare licenziamenti e fallimenti, lo Stato dovrà intervenire, sul superbonus 110%. Qualora non dovesse accadere la confederazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese andrà incontro a una gravissima crisi economica e sociale. Un superbonus dibattuto, dal momento che le “truffe” si aggirano intorno a 4,4 miliardi di euro rubati allo Stato. Ma con l’articolo 26 del decreto Sostegni/ter, invece di contrastare frodi e furberie, si è fermata la macchina del Superbonus, che finora, nonostante la miriade di norme che si sono succedute, aveva ridato fiato all’economia. Il Decreto ha posto un limite molto importante per il Superbonus, stabilendo che il credito può essere ceduto una volta sola, in ottica anti frode.