L’estate sta finendo, come cantavano i Righeira, ed è ora di cominciare a stilare i primi bilanci. Magari non quelli quantitativi, dal momento che in Italia i dati non vengono mai aggiornati in tempo reale, ma almeno sulle tendenze.
La prima, più evidente, è che gli italiani hanno scoperto nuove perle sull’Adriatico. Non più Rimini e Riccione, non solo la Croazia e la Grecia, ma l’Albania: servizi di alto livello sempre più in linea con quelli italiani ma a costi che si riducono anche della metà. È solo un inizio, ma la concorrenza a livello di turismo marino è destinata a crescere rapidamente.
I prezzi italiani sono ormai esagerati, da Nord a Sud. Vanno bene per un turismo straniero, a partire da quello tedesco o svizzero, legato a retribuzioni molto più alte di quelle italiane. Ma non vanno bene per chi vive e lavora in questo Paese.
Altro elemento è che il governo del cambiamento non è riuscito ad incidere sulle iniziative culturali che caratterizzano le località turistiche di tutto il Bel Paese. Inevitabile, si dirà, considerando il poco tempo a disposizione. Ma le manifestazioni culturali estive non dipendono dal governo centrale bensì dalle amministrazioni locali, comprese quelle dove Lega o 5 Stelle sono in maggioranza. Eppure anche in questi casi non si son viste le rivoluzioni culturali attese.
Si vedrà nelle prossime settimane se si ha davvero voglia e capacità di rivoluzionare l’esistente. Perché le manifestazioni di rilievo per la prossima estate devono cominciare ad essere immaginate adesso. Al più tardi in autunno.
Sarà ad esempio interessante verificare se la leghista Nicoletta Spelgatti, prima donna a ricoprire da poco più di un mese il ruolo di presidente del governo regionale valdostano, vorrà cambiar volto alla Saison Culturelle o se si proseguirà sul solco del politicamente corretto. Se finanzierà iniziative per dar visibilità ai soliti tromboni che soggiornano a Courmayeur o se punterà su progetti nuovi in grado di trasformare la Vallée in un laboratorio politico e culturale di richiamo non solo per tutta l’Italia.