“Chi siano non lo so/gli strani ometti blu /son alti suppergiù/due mele e poco più…”
Chissà perché, questa sera, non riesco a togliermi dalla testa la vocetta aggraziata di Cristina d’Avena. E il ritornello della Canzone dei Puffi… È un’ossessione, accompagnata dalla visione di buffi ometti blu che ballano tutti felici. Tutti all’unisono. Perfettamente irregimentati e allineati…

No. Non ho fumato roba cattiva – come direbbe il mio Boro – e neppure mi sono scolato un fiasco di grappa a stomaco vuoto. E, certamente, non sono la caricatura disneyana di Santa Bernadette…
Visioni e musica hanno una ben precisa origine. Sono cominciate non appena ho sentito al telegiornale leggere la lista dei nuovi ministri del Governo Draghi…
A dire il vero la prima reazione è stata un’altra… “No, dai… È Carnevale, ma non esageriamo con gli scherzi… E poi non è manco il Giovedì o il Martedì canonici… solo Venerdì. Il giorno che conta meno..”
Esagero? Beh, pensateci. Agli Esteri confermato il fine dicitore che considera i congiuntivi un’opinione e la Russia un paese mediterraneo. Infatti è per questo che mentre i tedeschi si accordano con Putin per le forniture di gas, nol gli chiediamo di venderci pompelmi. La perplessità dello Zar credo che non possa essere narrata…
È vero, all’istruzione non c’è più l’Azzolina. Ma vi è il supertecnico che ha guidato la task force che la affiancava e consigliava. Ovvero , quelli dei banchi a rotelle, della DAD perpetua, della moderna Schola Gaudiosa che finisce a tarda notte per non intasare i trasporti… Insomma, tanto valeva tenerci Lei. Che quando appariva e parlava, riusciva almeno a captare l’attenzione dei miei Bori e coatti, usualmente dediti a seguire Youporne, mentre io cerco invano di spiegare Marino o Svevo in DAD…
E potrei continuare. Ma sarebbe cosa, alla fin fine, inutile e, sopratutto, inelegante… Perché parlare, poi, dei fantomatici ministri e/o ministre delle Politiche Giovanili, del Turismo in epoca di COVID e frontiere chiuse, della Disabilità, che non vorremmo fosse un modo nuovo di chiamare i Rapporti con il Parlamento, et cetera… mi è apparso subito, e ancora mi appare doloroso onanismo giornalistico…
Poi ho visto un’immagine di Draghi. Ed ho compreso. L’espressione del Gatto Silvestro che si è pappato, finalmente, Titti. L’uomo solo al comando. Quello che potrebbe nominare ministro anche il suo cavallo. O il gatto di casa. Tanto a comandare sarà lui. E lui solo. Con un pugno di assistenti che non necessitano di cariche per contare. E fare.

E allora è cominciata la canzoncina… “Noi Puffi siam così…” e me li sono visti così, davanti agli occhi, tutti felici marciare per i corridoi del Quirinale. Sino ad un salone dove Gargamella li aspetta per metterli in pentola con contorno di Costituzione…
Ho capito… Ho capito Direttore… La sto tirando troppo per le lunghe ed esagerando anche. Ma in fondo è Carnevale o no? E allora, per rubare le parole a Palazzeschi, “E lasciatemi divertire!”.
Anche perché non so se tra qualche giorno mi riuscirà ancora. La Quaresima è ormai prossima…