“Maestra, Vladimir è cattivo, non mi fa giocare con il suo gas!”. “Vladimir, fai il bravo. Fai giocare Annalena e Giggino che sono tanto bravi”. “No, maestra, sono cattivi ed hanno chiamato il vecchio bidello Joe che mi vuole rubare il panino con il Donbass per mangiarselo lui”. C’era una volta il “Grande Gioco”, la geopolitica come scienza seria. Ma ora che a spacciarsi per scienziati sono Galli e Crisanti, anche la geopolitica scade a livello di Asilo Mariuccia.
I politici occidentali, quelli che si fanno definire come “democratici”, hanno scatenato una guerra contro i propri popoli, impoverendoli grazie a bollette folli per la luce, il riscaldamento, la preparazione dei cibi. E per nascondere le responsabilità danno la colpa ai cattivissimi russi che si difendono dalle sanzioni e dalle minacce occidentali utilizzando l’arma più potente che hanno: il gas.
Per fare un rapido riassunto: la Russia si è ripresa la Crimea che faceva parte della Russia – come ben sanno tutti coloro che, a scuola, hanno studiato Cavour e la partecipazione del Regno di Sardegna alla guerra di Crimea – sino a quando Kruscev la regalò all’Ucraina per mere ragioni propagandistiche all’interno dell’Urss. E Mosca sostiene anche le regioni separatiste con stragrande maggioranza di popolazione russa nell’est dell’Ucraina. Tutto ciò dopo che l’Occidente ha organizzato e sostenuto la cosiddetta rivoluzione colorata in Ucraina per allontanare il Paese dalla Russia.
Lo stesso Occidente che, però, ha varato sanzioni economiche contro la Russia, rea di essersi difesa. Lo stesso Occidente che, dopo, ha cominciato a lamentarsi perché la Russia non moriva di fame e sostituiva i prodotti europei con altri realizzati autonomamente o acquistati da Paesi amici. Lo stesso Occidente che poi ha protestato perché Mosca e Pechino si sono avvicinate economicamente, politicamente, strategicamente. Lo stesso Occidente che, con Angela Merkel, ha voluto il nuovo gasdotto russotedesco ma che, con Annalena Baerbock, ha impedito che entrasse in funzione. Salvo, ora, protestare per la ridotta consegna del gas russo. Il che fa crescere il prezzo.
Da parte sua, Putin potrebbe aumentare i flussi anche sul gasdotto abituale, ma non trova molte ragioni per farlo, visti i comportamenti di quell’Occidente che ha varato le sanzioni e che ora vuole portare l’Ucraina nella Nato, collocando i missili a ridosso del confine con la Russia. Un Occidente che ha sostenuto la rivolta in Kazakistan per destabilizzare l’Asia Centrale. E che ora porta i soldati in Albania per contrastare i Paesi slavi dell’area. Ma la Russia dovrebbe far finta di niente, accettare umilmente le sanzioni, aumentare le forniture di gas ed abbassare i prezzi.
Un’ultima notazione: l’Albania era zona di influenza italiana. Ma ovviamente Giggino non lo ha mai saputo