Nei giorni scorsi Andrea Marcigliano, su Electomagazine, ha ricordato gli interessi della Polonia per una spartizione dell’Ucraina. Interessi del governo. Perché il popolo polacco, soprattutto quello delle campagne, comincia ad essere infastidito dal fraterno aiuto concesso a Kiev. E delle continue menzogne rifilate da Zelensky. I chierici della disinformazione, a partire da quelli italiani, avevano pianto calde lacrime per il blocco del grano ucraino che non poteva arrivare in Africa a sfamare i bambini denutriti.
Poi, grazie alla mediazione di Erdogan, le navi ucraine avevano potuto lasciare il porto di Odessa per rifornire il mondo intero. Beh, non proprio intero. Non proprio il globo terracqueo (Meloni dixit). Perché i bugiardi di Kiev hanno scoperto che era più comodo, e meno costoso, spedire il grano proprio in Polonia e negli altri Paesi dell’Europa dell’Est. Facendo una ignobile concorrenza sleale ai contadini di quei territori.
Ma alla piangina del Tg5 ed ai suoi colleghi politicamente corretti non frega proprio nulla dei contadini polacchi, ungheresi, slovacchi. Si arrangino. Magari, per sopravvivere, potrebbero arruolarsi tra i mercenari di Zelensky.
Ed i poveri bambini africani? Dimenticati anche loro. Saranno morti di fame senza il grano ucraino? Macché. È arrivato il grano russo. Scrive Agcnews che l’Egitto, solo a maggio, riceverà altre 600.000 tonnellate di grano da Mosca. In pratica raddoppiando i volumi complessivi ricevuti lo scorso anno. Probabile che una parte delle importazioni venga utilizzata anche per migliorare i rapporti del Cairo con altri Paesi.
Così come farà la Turchia con gas e petrolio in arrivo dalla Russia. Perché l’appartenenza di Ankara al fronte Nato non impedisce di concludere affari importanti e strategici con Mosca. D’altronde le strategie del mondo reale sono molto diverse da quelle annunciate e poi diffuse dai media atlantisti di servizio. Gli Emirati Arabi, ad esempio, hanno appena rafforzato i legami con Pechino ma ciò non ha impedito di trattare con la Gran Bretagna un mega accordo per la realizzazione di una linea elettrica dal Marocco a Londra. Elettricità generata da fonti rinnovabili nel Sahara e che raggiungerà 7 milioni di case britanniche.
Un progetto analogo era stato presentato oltre 10 anni fa anche in Italia. Per produrre energia solare in Sicilia e trasferirla sul Continente. Ovviamente non se n’è fatto nulla.