È costato un grattacielo di denaro ed è passato da un rinvio all’altro. Ma ora il banalissimo parallelepipedo ideato da Fuksas per ospitare gli uffici della Regione Piemonte potrebbe cambiare destinazione prima ancora di essere ultimato. Perché i continui ritardi, anni ed anni, hanno reso il grattacielo inadeguato alle mutate esigenze.
È diventato innanzitutto troppo piccolo per i numeri dei lavoratori che dovrebbe accogliere. Perché ai dipendenti regionali si sono aggiunti quelli della Provincia assorbiti in Regione. Ma ora, con il virus e la scoperta del lavoro agile, potrebbe risultare troppo grande. A patto che la Regione si degni di organizzare lo smartworking in modo strutturale e non come risposta ad una emergenza.
Dunque che fare del grattacielo? La soluzione potrebbe essere quella di rifilarlo alla Città della salute che, prima o poi, sorgerà nei pressi. Un po’ troppo grande, il grattacielo? Sì, se si pensa solo agli uffici. Però, con altre modifiche (tanto qualche anno di più non fa differenza, insieme a parecchi milioni in più, ovviamente..) potrebbe essere adattato anche per la facoltà di Medicina.
Nella Città della salute, a quel punto, potrebbe finire anche l’adiacente Lingotto Fiere. Il virus potrebbe aver inferto il colpo mortale ad un settore che vive di affollamenti, di assembramenti. D’altronde gli espositori non pagano gli spazi per avere visitatori contingentati, con cui confrontarsi a distanza di sicurezza, senza la possibilità di sfogliare un libro, di assaggiare un formaggio, di toccare un materiale.
Se tutto deve essere virtuale, se i contatti devono essere limitati, le fiere possono anche scomparire, insieme ai loro immensi contenitori. Già, ma cosa fare di padiglioni spogli, disadorni, difficili da riscaldare? I gestori vogliono disfarsene, il Comune non ha idee (in tutta la città le uniche idee trasformate in realtà sono state rappresentate da supermercati e centri commerciali), la Regione non ha alcun motivo per farsi carico di un problema che non la riguarda.
E in tutto ciò, dove finiranno i dipendenti regionali in cerca di sede? A casa, con internet e Pc finalmente forniti dalla Regione? In mille uffici sparsi per Torino? In qualche altro contenitore abbandonato che non si sa come utilizzare?