“Buongiorno prof.” voci squillanti. Quasi all’unisono. E, tutto sommato, allegre. Mi tolgo la mascherina e sorrido….
È andata bene ad Halloween, a quanto vedo.
“Ce siamo divertiti un frego, proffe…. Era tanto che…” già, era tanto. Due anni di vita negata. Alla loro età non si recuperano più. I vecchi, in fondo hanno vissuto come sempre. La passeggiata col cane. Due spese, a casa a guardare la tv… E, molti, tutto sommato sembravano contenti. Dei giovani, e dei loro drammi, non gli importava nulla…
Bene, allora sarete freschi e desti per seguire la lezione…
“Proffe, ancora dobbiamo smalti’… Il mondo ce siamo bevuti…”
“Le solite bestie” la glaucopide, naturalmente.
Vabbè, ma qualcosa dobbiamo pur fare…
“Scusi prof.” la mora, questa volta ” potrebbe completare il discorso che ha lasciato sospeso… Quello su maghi e streghe…” sorride. E un paio di coatti entrano in coma ormonale.
Già… Stavo parlando dei Maghi. Dei grandi maghi tra Rinascimento e Controriforma. Uomini come Agrippa di Netthensheym. Che, ancora nella prima metà del ‘500, veniva consultato da un imperatore come Carlo V e da altri sovrani europei. Ed era scrittore, scienziato, alchimista e…appunto mago. In fama di essere una figura oscura, che ricercava l’ aiuto diabolico per dominare la natura. Oppure come Paracelso, considerato il più grande di tutti.
In realtà si chiamava Filippo Teofrasto Bombastro von Hoenhaim…
“E daje cor Bombastro.. Che razza de’ nome c’aveva questo…” risate. E allusioni non proprio Oxfordiane. Le ignoro e continuo.
Lo chiamavano Paracelso perché era andato oltre Celso, uno dei grandi medici del mondo antico. E lui fu il più famoso medico e speziale, quindi farmacologo, del Rinascimento. Un genio. Introdusse l’uso di sostanze minerali nei farmaci, curando diverse malattie considerate inguaribili. Ma….era anche alchimista, in fama di trasformare il piombo in oro. Mago e astrologo, con doti, ritenute, profetiche. E così a scuola, oggi, lo si ignora. Perché non risponde ai canoni di un certo razionalismo in cui vogliamo forzare la sua epoca. E la nascita del pensiero scientifico moderno. Così come sir John Dee. Un grande matematico. Ma anche l’astrologo e il consigliere politico di Elisabetta la Grande. Della quale, dicono, fu anche l’amante. Fu accusato di magia. E conobbe l’esilio. Shakespeare, nel mago Prospero de “La Tempesta” ne adombra la figura. Ed era, tra l’altro, quasi sicuramente in contatto con il nostro Giordano Bruno, che si trovava a Londra in quegli anni… E che prese il posto di Dee, quando questi se ne andò, a capo di una cerchia intellettuale dedita alla magia e all’alchimia…
“Ma la prof di filosofia ci ha detto che Giordano Bruno fu bruciato sul rogo perché era uomo di scienza. E un razionalista…”
Sorrido.
Vedi, Bruno era molte cose. E fu condannato per molte ragioni. Tra le quali sì c’erano le sue posizioni filosofiche e le tesi scientifiche. Ma anche i numerosi trattati di magia. Che suscitarono le ire dell’Inquisizione…. Senza contare che lui, frate cattolico, aveva lavorato per i servizi segreti inglesi contro il Papa…
“Ammappete… mo’ viene fuori che era uno 007. E noi che lo si considerava na palla de’ omo…” il Boro appare sinceramente stupefatto.
Vi ho sempre detto di non fermarvi mai alle apparenenze. A ciò che riportano i manuali scolastici. Che vi propinano una sorta di pappa precotta, insipida e informe… La realtà dei personaggi storici, dei grandi della cultura non può venire incasellata in schemi semplicistici. Bruno è figura complessa. Come tante altre…
Shakespeare, sempre lui, ha scritto, nell’Amleto, una frase spesso abusata. Ma ben poco compresa.
Ci sono più cose fra terra e cielo che nella tua filosofia…
Ed è proprio così. Perché noi viviamo in un mondo di rappresentazioni limitato. Un letto di Procuste in cui vogliamo far entrare forzatamente ogni cosa. Ogni figura…
(Pro..che? mormora il coatto palestrato. Poi scuote la testa e torna a fissare con occhio pallato la mora…)
I Maghi, le streghe ed il loro sapere sono stati espulsi dalla nostra storia ufficiale. Oltre che, in molti casi, arsi sul rogo con i loro libri. Non se ne parla. E si nega la realtà storica. Perché questo potrebbe incrinare la narrazione dominante. E inquieta chi crede, o pretende di detenere il sapere. La Scienza. Quella con la maiuscola, tanto in voga oggi…
Così certe cose riaffiorano solo nelle fiabe raccontate ai bambini. O in certe carnevalate tipo il vostro Halloween… Restano nel nostro subconscio collettivo, però. E di tanto in tanto ci rendono nervosi. Perché ci fanno sentire, oscuramente, che c’è ben altro al di là di questa realtà apparente, di questo teatro dei pupi, per dirla con Pirandello, in cui trasciniamo le nostre esistenze. C’è molto al di là di questo cielo di cartone. Basterebbe avere il coraggio di squarciarlo…
Si è fatto silenzio. Accade…soprattutto quando mi infervoro e parto per la tangente. Come dice, spesso, il Boro.
Suona la campanella.
“Scusi prof…” e ti pareva. La mora impertinente. “Ma allora lei, alla magia, e anche alle streghe, ci crede davvero…” sorride….
Non rispondo ed esco. Meglio chiudere qui…