Gracias
Ti ringrazio
anche se so che non ti piacciono i grazie.
Per me grazie è sempre bello.
Perché è un grazie alla vita
che mi insegna tramite te.
Mi insegni che a volte ci si deve fermare.
Godere del non far nulla.
Per me è difficilissimo.
Eresia.
Oppure senso di colpa.
Al lavoro non se ne parla.
In casa ovunque giro lo sguardo trovo cose da fare.
Il fare nulla mi spiazza.
Che ci posso fare se sono cresciuta in un contesto doverista?
Decidere di cambiare gli schemi con la testa si fa.
Ma il resto a volte non segue con serenità.
Angoli, fisici, ma anche interiori che chiamano per intervenire.
Lo stand by? Mai.
Gli hobbies?
Impegno e abnegazione anche per quelli se si vogliono fare bene.
Il far nulla è una scoperta.
Un po’ inquietante.
Forse col tempo ci si abitua, ma non lo so. E’ una esperienza che non conosco.
“Ma cosa vorresti fare?”
“Nulla.”
Fantastico.
E’ cambiare la prospettiva mentale
sulle cose
sul mondo.
Può essere un dono fatto a se stessi.
Tornassi indietro lo insegnerei anche ai miei figli.
Anche se spero lo abbiano imparato da soli.
Ma prima dovrei averlo imparato io.
Il bello di alcuni momenti nei quali stai come i gatti.
Abbracciati sonnecchianti con le palpebre chiuse nel nulla.
Nulla importa se non lo stare, con e senza.
Forse non ci riuscirò mai veramente
perché anche se sto ferma la mente vaga ride ricorda.
Però è diverso.
E lo spunto è importante.
Da sola non lo avrei.
Ma adesso anche sola ce l’ho.
Gracias a la vida
che mi ha dato il nulla
e il modo di apprezzarlo.
E la speranza di realizzarlo.
Sometimes.