Il Mondo mitologico è molto affascinante e suggestivo, con i suoi eroi divini e insieme umani, forti, invincibili o deboli come le creature più comuni. In questo articolo tratteremo il mito di Proserpina, il quale vuole essere la spiegazione dell’alternarsi delle stagioni.
La scomparsa di Proserpina
Il mito di Proserpina inizia narrando di Cerere, per i greci conosciuta come Demetra, figlia di Crono e Rea e, dunque, sorella di Giove, che generò, dall’unione con Giove, Proserpina, e con lei vive in Sicilia.
Proserpina crescendo divenne una bellissima fanciulla. Un giorno, mentre stava cogliendo dei fiori presso il monte Aleso, fu notata da Plutone (o Ade), il dio degli Inferi, che se ne innamorò e la rapì conducendola nel suo regno infernale.
Cecere, non vedendo tornare la figlia, si disperò e iniziò a cercarla ovunque. Questa ricerca durò per anni interi. Un giorno, però, la dea giunse ad Eleusi, una piccola città nei pressi di Atene e decise di riposarsi per un po’.
Avendo sentito che la regina, Metanira, aveva bisogno di una nutrice per il figlio Demofoonte, Cecere, travestita da vecchia, si presentò al Re Celeo.
Cecere accettò di svolgere le mansioni di nutrice, convinta che occuparsi di un bambino le avrebbe attutito il dolore della perdita della sua unica figlia.
Fu proprio ad Eleusi che la dea ebbe notizie della figlia, Proserpina: un pastorello aveva assistito alla scomparsa della fanciulla. Il ragazzo disse di aver visto un uomo alto che guidava un carro d’oro trainato da cavalli neri, l’aveva afferrata ed era scomparso con lei in una voragine che si era aperta su un lato della montagna.
Cecere, felice di sapere che la figlia era ancora viva, si adirò per l’inganno subito, inganno perpetrato da Plutone e, probabilmente, con il consenso di Giove.
A quel punto, la dea lasciò Eleusi e riprese il suo vagabondare per il mondo rifiutandosi di rendere fruttuosa la terra.
L’umanità, per tutto il girovagare di Cerere, patì la mancanza di cibo e anche gli dei non ricevevano più i sacrifici e i doni usuali.
L’intervento di Giove e la spiegazione del mito di Proserpina
Giove decise di intervenire per posse fine a tutto questo. Inviò Mercurio da Plutone per chiedere che Proserpina fosse liberta.
Il re degli Inferi accettò solo a condizione che la fanciulla non avesse mai toccato cibo in tutto il periodo della sua permanenza. Con ciò, Mercurio la portò via da lì e la ricondusse dalla madre. Non appena Cecere poté riabbracciare la figlia, il mondo rinacque: l’inverno scomparve e il suo posto venne preso dalla primavera.
Nel frattempo Plutone venne a sapere dal demone Ascalafo che in realtà Proserpina, di nascosto, aveva mangiato alcuni chicchi di melagrana e, infuriato, pretese l’immediato ritorno di Proserpina.
Il compromesso e la nascita delle stagioni
Avendo Cerere minacciato che, se la figlia le fosse stata di nuovo tolta, avrebbe reso la terra sterile, Giove giunse ad un compromesso: Proserpina per nove mesi sarebbe stata con la madre e per gli altri tre al fianco del suo sposo.
Cerere non si arrese del tutto: quando la figlia scendeva negli Inferi, gli alberi si spogliavano e tutta la terra diveniva brulla e fredda; al suo ritorno sulla terra era di nuovo tutto un germogliare e un tripudio di colori.
In questo modo, con il mito di Proserpina, nei tempi antichi gli uomini spiegavano l’alternanza delle stagioni.
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