Non si è aperta solo la caccia ai porti turistici, di cui Electomagazine ha scritto la scorsa settimana. Con gli operatori del settore pronti ad offrire cifre elevate nella convinzione che il turismo “ricco” continuerà a crescere mentre per il ceto medio proletarizzato le opportunità di andare in vacanza si ridurranno. Adesso la caccia si è spostata sui grandi porti che accolgono il traffico merci globale. Perché ci si è accorti che il settore è in difficoltà: navi sempre più grandi (ormai si superano i 400 metri di lunghezza, in pratica 4 stadi di calcio in fila) e strutture che non sono adatte per ospitarle.
Nel frattempo si accumulano i ritardi, i prezzi lievitano, il sistema va in crisi. A Pechino lo avevano capito in anticipo e la Via della Seta ferroviaria rappresenta una risposta vincente ad un problema sempre più difficile da risolvere via mare. È evidente che le infrastrutture per le ferrovie costeranno molto di più rispetto agli investimenti necessari per adeguare i porti alle supernavi container. Ma, terminata la Via della Seta, tutto diventerà più economico e più veloce per chi sceglierà la ferrovia.
Anche per questo la Cina si è affrettata a cercare un’intesa con l’Afghanistan, snodo indispensabile per la ferrovia. E per la stessa ragione Pechino ha bisogno di stabilità in tutta l’area, dalla Russia all’Iran ed alla Turchia, sino a raggiungere l’Europa dell’Est e infine Trieste. Salvo poi fermarsi ad attendere i tempi eterni dei lavori italiani. Con la conseguenza che l’Italia sarà tagliata fuori e che il commercio si svilupperà a nord delle Alpi.
Ma i ritardi ferroviari italiani penalizzeranno anche i porti della Penisola, proprio nel momento in cui aumenteranno gli investimenti a livello globale. D’altronde l’immagine che si vuole offrire dell’Italia resta sempre quella del “pizza, mafia e mandolino”. Con i turisti stranieri in cerca del “pittoresco” che è più facile da vendere. E con la voglia di puntare sui porti, con la possibilità di andar per mare ad ammirare le coste senza dover scendere a terra per far lo slalom tra immondizia, spacciatori, controlli ossessivi riservati a chi è in regola. Navigare necesse est. Per sfuggire alle truppe di Lamorgese, ai criminali lasciati in libertà dai magistrati, ai burocrati che bloccano ogni progetto. Dunque solo porti turistici e poi camion per andare a Trieste e caricare/scaricare le merci che i treni italiani non trasportano.
1 commento
Purtroppo molti Italiani non hanno voglia di lavorare.
Si è visto che questi nullafacenti hanno accolto con favore il reddito di cittadinanza e vivono felici nell’ozio totale.
Quindi i troppi inetti ed oziosi non si pongono il problema che occorre lavorare e produrre le merci !!!
La Cina diventa sempre più potente industrialmente, perché creano sempre nuove aziende industriali e realizzano prodotti sempre in maggiori quantità che stanno invadendo tutte le nazioni.
in Italia gli ignoranti ed i nulla facenti hanno votato per i partiti che sono della loro stessa specie come 5 STELLE e PD e pertanto questi uomini politici sono del loro stesso livello e non sono in grado di creare occupazione ad agevolare lo sviluppo alle aziende manifatturiere.
La Ministra LAMORGESE è una nullità e non prende provvedimenti, anzi si limita ad incassare lo stipendio, senza fare nulla !!!
Nessun politico dell’attuale Governo ha deciso di realizzare nuove ferrovie e nuove strade per il trasporto delle merci,
Dobbiamo votare altri partiti che hanno a cuore la rinascita dell’Italia !!!