Che paura, per i media di servizio italiani! Per un po’ hanno temuto che Marine Le Pen potesse conquistare una Regione della Francia. Per di più, ma non è detto che i formidabili commentatori conoscano la geografia, proprio al confine con l’Italia. E se l’infezione destrosa fosse stata contagiosa? Per fortuna è andata bene. L’alleanza contro la destra ha permesso ai neogollisti di Xavier Bertrand di conquistare anche Paca (Provenza, Alpi, Costa Azzurra).
Peccato, per la povera disinformazione gauchista italiana, che il voto francese abbia fornito anche qualche altra indicazione. Più interessante a livello generale, ma certo non per i commentatori terrorizzati dall’ex tempesta Marina.

In primo luogo è impressionante la crescita del non voto. Alle urne si è recato il 35% dei francesi, palese dimostrazione di quanto credito abbia ancora la democrazia nell’Esagono. Eppure l’offerta partitica è estremamente varia, dall’estrema destra all’estrema sinistra, passando per i partiti tradizionali e pure per i Verdi. Niente da fare: l’astensionismo cresce e la fiducia nei politici crolla. Ma per la sinistra in redazione conta solo il risultato di Marine Le Pen.
In secondo luogo è interessante il successo dei neogollisti, nonostante una leadership non proprio travolgente. Alla luce dei risultati delle regionali, però, Bertrand diventa improvvisamente il favorito per le presidenziali del prossimo anno. Con la prospettiva di scontrarsi, al ballottaggio, non con l’uscente Macron (annichilito dai risultati di domenica) ma contro un candidato socialista o contro Marine Le Pen.

Ovviamente tutto può cambiare nei prossimi mesi. Dipenderà anche dalla capacità di recuperare una quota consistente di assenteismo. Soprattutto da parte di Marine che, per la gioia della gauche caviar italiana, ha raccolto comunque oltre il 20% su base nazionale. Ed al ballottaggio in Paca ha abbondantemente superato il 40%.
In altri termini, gollisti e destra insieme superano il 50%. Mentre, in un ballottaggio tra le due componenti, Bertrand stravincerebbe con il sostegno di tutto il centrosinistra mentre la destra di Marine potrebbe convincere l’estrema sinistra, non proprio entusiasta di fronte ad un Bertrand che oscilla tra il liberismo e la destra sociale in economia ed è assolutamente conservatore su tutti i temi “sensibili”.