Papa Francesco è tornato nei giorni scorsi da Panama dove aveva celebrato la giornata mondiale della gioventù.
Per lui è stato un bagno di folla e di consensi per mezzo dai quali sarà uscito di certo corroborato. Anche qui da noi, infatti, la sua popolarità è sempre altissima, come dal giorno della sua elezione; ma anche su Papa Bergoglio è calata l’ombra del dissenso a causa delle sue posizioni considerate eccessivamente “demagogiche” sull’immigrazione.
Lo dimostra un sondaggio pubblicato qualche tempo fa su Repubblica, secondo cui Bergoglio – sostiene la Demos – resta il più amato degli italiani ma il suo consenso e la sua popolarità sono crollati dall’88% dei tempi della sua elezione al 71% attuale.
Secondo il sondaggista e sociologo Ilvo Diamanti “sono tanti a valutare criticamente le posizioni di Francesco sul piano dei diritti e dei problemi della società. Soprattutto, sull’accoglienza agli immigrati, il calo di popolarità rifletterebbe un clima d’opinione impaurito dai mutamenti e dai movimenti demografici”.
Ma per Demos la flessione nei consensi sarebbe prodotta dalle attese, deluse, di cambiamento nella Chiesa, nonché i recenti avvenimenti di cronaca che hanno coinvolto molti preti in vicende di pedofilia.
Il consenso verso il Papa non si differenzia molto in base all’orientamento politico degli intervistati. Se gli elettori del Pd all’83% dicono di avere fiducia del Pontefice e i grillini al 73%, nella Lega il dato si ferma al 70%, comunque in linea col dato generale. Il calo di consensi sarebbe dunque trasversale.
Ma anche dietro il “portone di bronzo” sembra che il consenso nei confronti di questo pontefice vadano via via calando.
Ci sono persone che semplicemente non amano questo pontificato. Vogliono che finisca il prima possibile per avere quindi, per così dire, un nuovo conclave. Vogliono anche che vadano a loro favore, quindi avrà un risultato che si adatta alle loro idee.
Lo ha detto il cardinale Walter Kasper in una intervista rilasciata alcuni giorni fa al programma Report München dell’emittente tedesca ARD, rilanciata dalla rivista cattolica Crux.
Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, molto vicino al pontefice, ha parlato di Papa Francesco e dell’attuale crisi degli abusi sessuali nel clero.
Nell’episodio, che include anche interviste con il cardinale americano Raymond Burke (grande oppositore di Bergoglio) e alla vittima irlandese Marie Collins (che ha abbandonato il comitato antiabusi del Vaticano), Kasper ha sostenuto che alcuni nella Chiesa stanno approfittando della crisi degli abusi come piattaforma per espellere Bergoglio dal papato.
Kasper ha detto che gli avversari di Francesco stanno usando una «inappropriata» strategia per trasformare la discussione sulla questione degli abusi in una discussione sul Papa che, ha detto, equivale a «un abuso di abusi».
Secondo il cardinale, questo tentativo di condizionare il dibattito e di incentrarlo sul pontificato di Bergoglio «devia l’attenzione dal vero problema», ovvero lo sviluppo di migliori «mezzi di prevenzione quando si tratta di proteggere i minori da abusi».