In queste settimane ferragostane uno scoop si è affiancato alle notizie che si accavallavano sulla crisi di governo.
Si tratta dell’intervista al Papa pubblicata in prima pagina da La Stampa venerdì 9 agosto che poi è stata ripresa da diverse testate giornalistiche nazionali e locali.
Il colloquio con il Santo Padre è stato raccolto da Domenico Agasso jr., vaticanista de La Stampa, coordinatore del blog Vatican Insider, che da qualche tempo ha sostituito in questo ruolo Andrea Tornielli, chiamato da Bergoglio a ricoprire il ruolo di direttore editoriale di tutti i nuovi media vaticani.
Naturalmente non sono mancate le polemiche in relazione ai contenuti dell’intervista che hanno trattato argomenti come il sovranismo, l’UE, l’elezione di Ursula Von Der Leyen a presidente della Commissione Europea, i problemi ambientali e l’Amazzonia.
In particolare Lorenzo Bertocchi e Mario Giordano sulle pagine del La Verità, il quotidiano di Maurizio Belpietro, hanno attaccato in modo pesantemente polemico sia il Papa che l’intervistatore, accusato di essere stato eterodiretto da una parte da Tornielli e dall’altro dai responsabili del gruppo editoriale Gedi, fatta eccezione per la capofila La Repubblica.
Per consentire a quest’ultimo di replicare alle accuse, lo abbiamo raggiunto telefonicamente. Ma Agasso (junior in quanto lo stesso non vuole che il suo nome sia confuso con quello del nonno, autorevole giornalista e per un certo periodo direttore di Famiglia Cristiana) ha declinato cortesemente l’invito.
“Nelle ultime 24 ore – ci ha dichiarato Agasso – ho ricevuto, da diversi giornalisti, richieste di approfondimento in merito alla mia intervista. A tutti ho risposto che, data l’importanza dell’intervistato, non mi pareva giusto che i riflettori si girassero su di me”.
E in merito all’attacco di La Verità? “Mario Giordano è un collega che stimo – ha aggiunto – e non ritengo sia opportuno polemizzare con lui. E capisco che il suo ruolo sia quello di sollevare obiezioni a quanto espresso dal Papa, data la sua chiara collocazione ideologica”.
Peccato! Anche a noi sarebbe piaciuto sapere, come ha scritto lo stesso Giordano, perché si sia evitato di fare al Papa alcune domande quali “quelle sul colpo di mano estivo all’Istituto Giovanni Paolo II, o sulle accuse di monsignor Viganò […] o sui fatti di Bibbiano”.
Sarà per un’altra volta…