Il Piemonte, che aveva assicurato la classe dirigente per l’Unità d’Italia e per i primi anni di gestione successiva, non offre ora un grande spettacolo a livello di politica nazionale (ed anche locale). Però può vantare alcune eccellenze in ambito professionale ed imprenditoriale. Non tante, però ci sono. Così i vertici nazionali di Confagricoltura hanno deciso di puntare sul piemontese Ercole Zuccaro per andare a guidare la Direzione nazionale Area Sviluppo Territoriale e Digitale. In pratica a Zuccaro farà capo tutta la gestione organizzativa della Confederazione agricola.
La chiamata a Roma ha obbligato, di conseguenza, alla sostituzione di Zuccaro come direttore subalpino di Confagricoltura. Ed a guidare la provincia di Torino, a fianco del presidente Tommaso Visca, è arrivata Maria Luisa Cerale che ha una lunga esperienza nell’associazione agricola. E sarà coadiuvata dal vicedirettore Gabriele Busso.

Problemi? No. “Se qualcuno è indispensabile in una struttura, significa che la struttura è male organizzata”, ricorda Zuccaro. Dunque l’avvicendamento non creerà difficoltà, poiché Confagricoltura è perfettamente strutturata e il direttore Cerale potrà continuare a contare su una squadra efficiente e rodata. L’unico problema sarà quello di insegnare un po’ di lingua piemontese ai vertici romani. Ma Cerale e Zuccaro sapranno essere ottimi insegnanti.