Il bugiardissimo Matteo Renzi era un dilettante a fronte degli exploit continui del ministro Gualtieri. Che con le sue ripetute dichiarazioni sulla crescita dell’economia italiana conquista meritatamente il primato del più bugiardo del reame. Perché di repubblica parlamentare non è rimasto più niente.
E mentre Gualtieri andava in tv a millantare risultati meravigliosi e falsi, il Pil italiano precipitava grazie alla totale incapacità di un governo che, senza lo stato di emergenza, non avrebbe ragione alcuna di sopravvivere.
È sufficiente citare l’analisi non di un centrodestra che le analisi non le sa fare, ma di due centri studi come Econometrica e Centro studi Promotor. “Con il pesantissimo calo del primo trimestre 2020, (-5,3%) che aveva fatto seguito alla contrazione dello 0,2% registrata nel quarto trimestre 2019, il Pil italiano – spiegano – era entrato in recessione tecnica. Con l’ancor più pesante calo che emerge dai dati diffusi ora dall’Istat (-12,4% nel secondo trimestre 2020 sul trimestre precedente) l’Italia entra clamorosamente in recessione conclamata”.
Ovviamente, nonostante le rassicurazioni di Gualtieri, anche il secondo semestre dell’anno sarà negativo. “Secondo l’ultima stima della Commissione Europea – proseguono i due centri studi – la contrazione di quest’anno dovrebbe essere dell’11,2% e sarebbe il calo più pesante registrato dal Pil nella storia dell’Italia unita dopo quelli del 1943 e del 1944. Il Pil italiano (a prezzi costanti 2010) tornerebbe indietro di 23 anni, scendendo a quota 1.440 miliardi, cioè allo stesso livello degli anni 1996-1997.
Negli ultimi 30 anni il Pil italiano in euro 2010 è passato da quota 1.327 miliardi del 1990 a quota 1.687 miliardi nel 2007 per sprofondare poi nel 2013 a 1.541 miliardi (livello uguale a quello del 2000), per recuperare quindi fino a 1.621 nel 2019 e sprofondare di nuovo nel 2020 fino al livello di 23 anni fa. E’ del tutto evidente – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che per superare questa difficilissima situazione il nostro Paese ha bisogno di interventi, non solo immediati ma anche radicali ed incisivi. Cioè l’esatto contrario delle misure messe in campo dal Governo degli Incapaci e da Gualtieri in primis. Non è con i buoni per i monopattini cinesi che si rilancia l’economia, non è sottraendo denaro alle famiglie per mantenere ospiti non invitati su costosissime navi che si rilanciano i consumi. Non è con il reddito garantito ai renitenti alla vanga che si crea occupazione.
Servirebbe un bimbo per gridare che il re è nudo e sono nudi pure i suoi lacchè. Ma bisogna accontentarsi degli strilli di Meloni e Salvini e delle genuflessioni di Berlusconi e Tajani: non è la stessa cosa.