Che fortuna per i tg di regime, e per buona parte della carta stampata (utile, come ricordava Gaber, per avvolgere il pesce o per andare al cesso), potersi occupare del discorso di Mattarella, e poi dei dispetti da asilo Mariuccia per preparare l’elezione del nuovo presidente della repubblica. Perché anche i più fedeli esecutori degli ordini di regime si sono resi conto che il terrorismo mediatico sul Covid rischia di essere controproducente. Bisogna variare almeno un poco. Poco poco, ma un briciolo. L’importante è non parlare di finanziaria, di Pnrr, di inflazione e spread.
Perché persino le pecore chiuse nel recinto del lazzaretto potrebbero innervosirsi. Già, perché la disinformazione di regime ha raccontato, per mesi, che Sua Divinità Mario Draghi era stato collocato alla guida del governo per rilanciare l’Italia con mega progetti finanziati dall’Unione europea. Ed ora si scoprirebbe, se fosse possibile discuterne, che i progetti del governo dei Migliori, approvati dalla maggioranza dell’ammucchiata, sono un clamoroso e costosissimo bluff.
Non c’è una sola idea che permetta anche solo di sperare in un rilancio, in una nuova fase di sviluppo. Montagne di soldi sprecati per le solite sciocchezze italiche. Soldi che dovranno essere restituiti. Con nuove tasse, con stangate a raffica, con la patrimoniale. Perché l’idea di partenza, sacrosanta, era che i fondi europei avrebbero finanziato interventi strategici in grado di far uscire dalla stagnazione che dura da decenni. Dovevano servire per modernizzare il Paese; per renderlo sostenibile sotto l’aspetto ambientale; per eliminare la penalizzazione delle aree marginali che non hanno collegamenti informatici decenti; per accrescere le infrastrutture e renderle competitive; per contrastare la precarietà lavorativa; per migliorare il sistema sanitario; per potenziare la ricerca.
Nulla è stato fatto e nulla, di serio, è in programma. Si continua con aiuti a pioggia, senza strategia che non sia quella di accontentare il proprio elettorato di riferimento. Aiuti inutili alle imprese, reddito di cittadinanza per i renitenti alla vanga, soldi sprecati per restaurarare palazzine pubbliche abbandonate. Nessun contrasto all’invasione di clandestini, nessun aiuto ai giovani laureati che accettano nuove proposte di lavoro meglio pagate all’estero, nessun ripristino delle linee ferroviarie abbandonate, nessuna iniziativa per il rilancio delle Terre Alte.
L’inquinamento delle grandi città provoca morti e favorisce la diffusione dei virus? Meglio, così si può prorogare l’emergenza all’infinito. Bisogna evitare la fuga dalle metropoli ed il trasferimento in borghi dove l’aria è pulita e la criminalità è ridotta. La sanità non è stata potenziata, il trasporto pubblico è rimasto lo schifo che era.
L’unica differenza è che, per restare in fondo alle classifiche come prima, dovremo pagare un mare di soldi in più. E nel frattempo l’inflazione vola, lo spread sale, la povertà dilaga. Ma i media di regime sono attanagliati da altri dubbi: Violante o Prodi, Cartabia o Casini? In teoria ci dovrebbe essere pure un centrodestra in grado di esprimere una candidatura oltre a quella di Berlusconi. Ma non c’è. In teoria ci dovrebbe essere anche una destra in grado di protestare non per i tempi negati alla discussione sulla finanziaria bensì per il nulla contenuto nella finanziaria. Si vede, però, che il portavoce di Confindustria era a sciare e non ha passato in tempo gli slogan da far ripetere agli esponenti della destra convocati in tv..