Ricordo quell’anno del ginnasio.
Arrivò un supplente di matematica. Capello lungo, codino, eskimo verde.
Lo ricordo di più però perché non spiegava.
O forse non sapeva spiegare, si sa il ricordo col tempo offusca, anche le criticità.
Ero una ragazza diligente e studiosa ed ero uscita col dieci in matematica dalle Medie con una illustre Professoressa, discendente da celeberrimo pittore dal cognome fortemente evocativo, bravissima, terribile e rinomata per la sua severità.
Eppure, data la situazione, dovetti sperimentare l’emozione della mia prima ripetizione.
Fu mia mamma a trovare quell’insegnante, magra, paziente, gentile, dal portamento nobile ma con un fare autorevole vagamente tedesco, appena tornata dopo una lunga permanenza in Svizzera.
Lei si che sapeva spiegare e mi aprì così agli ingranaggi dell’oscuro mondo dell’insiemistica.
La ricordo di più però per la sua casa stupenda.
Quando per la prima volta, camminando sotto i portici di una via del centro di Padova, attraversai quel portone, mi invase la luce sorprendente di un ampio giardino interno, scolpito, curato, mentre ascoltavo i miei passi e il loro fruscio sul ghiaino candido del vialetto.
Entrata nell’enorme salone mi colpì quella grande scala che disegnava un’ampia curva prima di entrare nel mistero.
Oggi lavavo i pavimenti, scendendo lentamente i gradini della scala di casa mia e quell’immagine si è ripresentata all’improvviso, come un’illuminazione.
Mi sono resa conto di averla custodita, cercata e voluta fin da quel momento, inconsapevolmente, una scala così.
Non è uguale, ma l’effetto è lo stesso.
Quando la guardo sento qualcosa di indefinibile che fa parte di me ed insieme mi precede.
Ampia curva verso la segreta, misteriosa intimità.
Credo fosse un’immagine dell’anima, quella scala verso il mistero, visto che la mente, solo oggi, molto più tardi, l’ha registrata.
Grazie Prof. Imbranato, alla fine anche tu, col tuo codino e l’eskimo verde, trovi un senso e una collocazione nel mio percorso.
Grazie Prof. Illuminante, col tuo portamento, l’eleganza e la bravura severa ora hai un posto privilegiato nel mio cuore e nella mia storia.
Attenzione alle immagini! Il loro potere è fortissimo.
Con Tiromancino forse è il caso di dire, anzi di cantare, immagini che lasciano il segno…