La guerra tra Ucraina e Russia in corso contribuisce all’aumento dei prezzi, ma ci sono anche altre ragioni non direttamente collegate alla crisi. Prima di tutto è opportuno sottolineare che il prezzo della benzina varia da Paese a Paese. Il motivo è che il suo costo, oltre al prezzo del petrolio, dipende da altri fattori: il cambio tra euro e dollaro e le accise. Il prezzo del petrolio è regolato anche dalla quantità che i paesi produttori membri dell’Opec decidono di estrarre, mentre a determinare il prezzo che vediamo nei distributori contribuiscono anche i costi logistici, il guadagno dei rivenditori e soprattutto le accise.
Un esempio sono le imposte di scopo che negli anni sono state aggiunte alle accise sui carburanti delle tasse per il disastro del Vajont del 1963, per l’alluvione di Firenze del 1966, per il terremoto del Belice del 1968, per il terremoto del Friuli del 1976 e per il terremoto dell’Irpinia del 1980. Anche se oggi è inappropriato definirle imposte di scopo in quanto dal 1995 le accise sono state riunite in un’unica imposta sui carburanti. Alle accise si aggiunge anche l’IVA. Il nostro Paese importa dalla Russia solo una piccola parte di petrolio: in base ai dati raccolti dall’IEA (Agenzia Internazionale dell’Energia), nel 2021 solo il 13% di tutto il petrolio importato in Italia veniva dalla Russia. Una motivazione che contribuisce all’aumento dei prezzi è il fatto che il petrolio è quotato in dollari, soprattutto in Area Euro. Questo perché nell’ultimo periodo l’Euro ha perso valore nei confronti del dollaro, e con il cambio un barile ci costa ancora di più.
Alla luce di tutto questo i rincari della benzina sono da record, ma il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani a a Sky Tg 24 afferma che “Stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”, “una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini”.
Intanto continua a gravare sui cittadini l’aumento del prezzo dei carburanti. Il prezzo della benzina e del diesel sta salendo vertiginosamente ben oltre i 2 euro al litro.
«Ora più che mai è necessario stabilire un tetto massimo per il prezzo del gas, in modo da non fare affondare il mercato. Tutto ruota intorno ad una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa», ha detto Cingolani sostenendo che se lo fa uno stato da solo è un mercato troppo piccolo; se lo fa la Ue no . “E se fisso il prezzo del gas, fisso anche il prezzo per l’energia elettrica”.
Sono state predisposte misure sul caro carburante anche all’estero. Per aiutare i francesi ad affrontare l’aumento dei prezzi della benzina, il governo francese ha annunciato che dal prossimo primo aprile verrà “applicato uno sconto di 15 centesimi al litro” ad ogni rifornimento di benzina. A stabilirlo è stato il primo ministro Jean Castex al Parisien, sottolineando che la misura, che avrà una validità di quattro mesi, sarà dedicata sia a privati che alle imprese e “varrà per tutti i tipi di carburante”. L’intervento costerà alla Francia due miliardi di euro.
È vitale anche per la Cina mantenere buoni rapporti con la Russia. I prezzi del petrolio raffinato stanno sfiorando i massimi storici degli ultimi 10 anni con il rialzo delle quotazioni del greggio a causa degli scenari geopolitici ad alto rischio e il blocco all’import di petrolio e gas da Mosca deciso dagli Usa. È quindi vitale per Pechino mantenere aperta la cooperazione con la Russia per la necessità di avere stabili forniture di petrolio e gas a tutela di un’economia in rallentamento a causa del conflitto nell’ultimo trimestre del 2021 (+4%, contro un +8,1% per l’anno intero).
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha chiesto che l’Italia intervenga sospendendo l’Iva fino al termine dell’emergenza energetica e che vengano inoltre ridotte le accise: “Solo così, ha argomentato – sarà possibile riportare i listini dei carburanti a livelli accettabili, calmierare i prezzi al dettaglio e a consentire a migliaia di imprese di continuare la propria attività”.