Dopo essere stato estromesso dai suoi campionati mondiali di calcio, il Qatar potrebbe uscire anche dalla Gran Bretagna con i suoi cospicui investimenti. A prima vista si tratta di due aspetti che non hanno attinenza. Ed invece sono strettamente collegati, come sottolinea Agcnews. Perché, con la consueta ipocrisia britannica, il problema dei diritti umani era stato ampiamente rimosso nella fase di preparazione dei Mondiali. Ma ora che le partite sono iniziate, anche a Londra ci si è ricordati di quanto siano brutti e cattivi gli emiri.
Così è stato rispolverato il divieto di accettare sui mezzi pubblici la pubblicità di chi non riconosce i diritti degli omosessuali. Gli altri diritti sono, ovviamente, molto meno importanti. E così anche la pubblicità del Qatar è stata rimossa. Ma a Doha non l’hanno presa proprio benissimo. Non per la censura di qualche manifesto promozionale delle meraviglie del deserto, ma proprio per il gesto in sè. E hanno risposto che se il Qatar fa schifo agli inglesi per via delle proprie leggi interne, vorrà dire che anche i soldi dell’emirato fanno schifo ai britannici. Dunque Doha provvederà ad abbandonare i ricchi investimenti sull’isola.
È evidente che non sarà così, almeno nell’immediato. Gli investimenti dell’emirato non sono una forma di beneficenza. Tanti soldi investiti affinché garantiscano lauti profitti. E, di conseguenza, abbandonare progetti di medio/lungo periodo svendendo le partecipazioni non è proprio prevedibile. Però potrebbero cambiare gli obiettivi per i prossimi investimenti. Il mondo unipolare, atlantista ed al servizio di Washington comincia a stare molto stretto ad un numero crescente di Paesi in ogni parte del mondo. E gli investimenti potrebbero seguire strade alternative. Provocando non poche difficoltà ai sostenitori del pensiero unico obbligatorio.