C’era una volta la destra sociale. Quella che andava in piazza scandendo “corporativismo/socializzazione”. Poi è arrivato tale Lollobrigida ad impersonare il nuovo corso della destra totalmente antisociale e tanto, ma tanto, padronale. “Il reddito di cittadinanza – assicura il capogruppo alla Camera di Fdi – distorce il mercato del lavoro”. E visto che il mercato è il nuovo Dio, il reddito di cittadinanza rappresenta una bestemmia.
Che il provvedimento voluto dai pentapoltronati non funzioni è un dato di fatto. Che abbia favorito anche camorristi, ‘ndranghetisti, mafiosi e delinquenti vari è assolutamente vero. Che ne abbiano approfittato moltissimi renitenti alla vanga è certo. Ma è anche vero che ha permesso di superare un momento di difficoltà per tanta gente per bene che non aveva alternativa poiché nè i privati né lo Stato creano opportunità di lavoro.
In ogni caso è falso che abbia “distorto il mercato del lavoro”. O forse è Lollobrigida che, dall’alto della sua mega retribuzione come parlamentare, ha un’immagine distorta del lavoro e dei salari. Perché solo una minima parte dei percettori di reddito raggiungeva i mitici 700 euro mensili. La stragrande maggioranza si aggirava intorno ai 400 euro mensili. Dunque se i renitenti alla vanga preferivano stare a poltrire sul divano aspettando i 400 euro, era perché i generosi donatori di stipendio offrivano cifre di poco superiori per un lavoro regolare. Allora non è il reddito di cittadinanza a distorcere il mercato, ma sono gli sfruttatori. Su questo, però, Lollobrigida tace. Però d’ora in poi si accontenterà di 400 euro al mese per fare il deputato. O forse no..
E tace anche su un altro aspetto. Nei Comuni amministrati da Fdi, quanti posti di lavoro sono stati offerti ai percettori di reddito di cittadinanza? Lavori retribuiti correttamente, sia chiaro. Perché i cartelli di protesta di negozianti che non trovano personale con voglia di lavorare, gli articoli dedicati ad imprenditori che non trovano operai specializzati o carpentieri, dovrebbero essere accompagnati dalle indicazioni del salario proposto in cambio di quante ore di lavoro. Così, tanto per essere trasparenti e non distorcere il mercato del lavoro.
Dopodiché si potrà cambiare radicalmente il meccanismo del reddito di cittadinanza. Pretendendo perlomeno l’impegno quotidiano nei lavori socialmente utili. Controllando che i percettori non si dedichino al lavoro nero. Perché questa non è una distorsione del mercato del lavoro ma una violazione delle regole e tocca allo Stato controllare e punire. Punire anche gli imprenditori che sostengono Lollobrigida e che sfruttano i lavoratori in nero o in regola.
1 commento
Se ci fossero stati controlli non venivano erogati i redditi di cittadinanza a chi vive all’estero ed anche ha chi è ricco e possiede auto di lusso, a chi è un mafioso, a chi è in carcere ed anche chi è amico dei politici, vedi 5 stelle. e quindi non ha nessuna voglia di lavorare.
Purtroppo abbiamo uno stato dove la corruzione politica ha sempre più il sopravvento e la corruzione molte volte li aiuta a vincere le elezioni!!!