In questo strano, sempre più fluido, e pericoloso, mondo, appaiono figure inquietanti. Che rendono ancora più difficile da decifrare lo scenario geopolitico. Tanto che il vecchio maestro degli studi geopolitici italiani, Ernesto Massi, se rinascesse oggi, stenterebbe a raccapezzarsi.
Una di queste figure la potremmo chiamare il Signore dei Tranelli.
Così Riccardo Migliori, Presidente Emerito dell’Assemblea Parlamentare dell’OSCE, ha aperto i lavori del XX WKS de “Il Nodo di Gordio”, che si chiude proprio oggi a Montagnaga di Pinè.
Ma chi sarebbe questo Signore dei Tranelli? Nulla a che fare, almeno in apparenza, con il Saurin della Trilogia di Tolkien. Nessun occhio terrificante che scruta dalle Tenebre di Monte Fato…
Anzi. L’aspetto del Signore dei Tranelli è pacifico, rassicurante. Addirittura bonario e dimesso.
Si muove sulla scena politica internazionale con passo felpato… Sorride. Abbraccia e bacia tutti negli incontri al vertice cui partecipa.
Però…
Però il suo sorriso, la sua gentilezza, celano una politica decisa, dura. E una potenza che va, di anno in anno, sempre più crescendo. Una potenza che Narendra Modi, il premier indiano, vuole sempre più fare pesare sulla scena geopolitica globale.
È lui il Signore dei Tranelli. A capo del paese più popolosi del mondo. Con un’economia, e una produzione industriale, in crescita vertiginosa. E, forse soprattutto, con una visione strategica dei destini dell’India completamente nuova.
Non più un grande paese, semplicemente, “non allineato”, e riverso su cancrenosi problemi interni, come era ai tempi di Indira Gandhi. Al contrario, un Colosso che, di volta in volta, sconvolge gli schemi e inganna, con abili giochi di ombre, i contendenti.
Modi – che viene dalle caste più basse dell’India, suo padre era un povero venditore di tè – dalla sua ascesa al potere a Delhi nel 2014, ha più volte dimostrato la capacità di sparigliare i giochi.
Partecipa ai vertici con i leader del G20, sorride a tutti, abbraccia fraternamente Joe Biden… ma si rifiuta di condividere la politica di sanzioni contro la Russia. Anzi, sfrutta la situazione creata dal conflitto russo-ucraino per diventare un partner economico sempre più importante, vitale, per Mosca. Ottenendo a prezzi di favore idrocarburi e materie prime. Ed esportando in Russia la produzione industriale indiana. In sostituzione di quella delle industrie europee ed occidentali.
Partecipa a manovre militari comuni con Pechino e Mosca. Ma non ha esitato ad andare allo scontro diretto con i cinesi per le vertenze di confine nel Ladakh.
La sua India è sempre più una colonna portante del BRICS. E lavora, sotto traccia, alla creazione di una moneta, o meglio di un sistema monetario indipendente dal dollaro. Che, se si realizzasse, costerebbe a Washington più di una guerra mondiale perduta. Come ha recentemente detto Donald Trump.
Al contempo, però, ha fatto dell’India un elemento portante di quella “cintura di contenzione” con cui le diverse Amministrazioni statunitensi, fin dai tempi della Condoleeza Rice, tentano di frenare la penetrazione cinese nell’Oceano Indiano. Nuova scena privilegiata del Grande Gioco globale.
Parla poco, Modi. Ma agisce molto. Vuole un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU. E ha fatto chiaramente capire al Palazzo di Vetro che non è disposto ad accettare rifiuti e tracheggiamenti diplomatici.
È un duro, dietro al perenne sorriso affabile. Con un passato in organizzazioni estremiste hindu. Oggi, il suo Partito Popolare conta oltre 180 milioni di iscritti, è la più grande organizzazione politica al mondo, che supera di gran lunga quella del Partito Comunista Cinese. E fa apparire risibile quella del Partito Democratico americano. E la sua India è non solo una grande potenza industriale. Anche la forza militare – che può contare sul nucleare – va sempre più crescendo.
I nostri Media ne parlano ben poco. L’immagine che, in Europa, abbiamo dell’India, continua ad essere sospesa fra il Continente Misterioso di Salgari e le scene di povertà e fame del racconto di Lapierre e Collins.
Ma l’India di Modi, del Signore dei Tranelli, è ben altra cosa.
E dobbiamo cominciare a guardarla con molta più attenzione.
Il suo ruolo futuro, sarà determinante per ridefinire gli equilibri mondiali in questa epoca caotica.