Oddio il sorpasso! Manco si trattasse del film con Gassman (quello vero) e Trintignant. O dello scambio di borraccia tra Coppi e Bartali. Forse l’aspetto più sconvolgente è che, per una volta, i sondaggi non erano sbagliati. Ma i chierici della disinformazione di regime si sono subito lanciati, come avvoltoi sugli inevitabili contrasti che “devono” emergere nel centrodestra. E se non emergono, pazienza: li inventeranno i media di servizio. Se no a cosa servono?
Ovviamente in via Bellerio non avranno fatto salti di gioia nel vedere i risultati delle elezioni comunali. Ma non erano certo sorpresi, perché i sondaggi li conoscevano perfettamente. Poi qualche situazione è sfuggita di mano, soprattutto perché non la si voleva vedere. Non si voleva mettere sotto accusa i fedelissimi di Salvini. Ed è arrivata la sberla. Mentre all’interno del grande raccordo anulare di Roma si festeggia, seccati però per la fatica di scoprire, sulla carta geografica, dove sono collocati i comuni in cui si è vinto.
Ora, però, finiti i festeggiamenti ed i pianti, sarebbe il momento di cominciare a programmare il percorso verso le elezioni politiche. Consolidando il successo, per chi ha vinto, e provando ad invertire la rotta, per chi ha perso. Magari pensando a candidature che attraggano gli elettori invece di farli fuggire verso il mare o la montagna. Magari pensando persino ad un programma condiviso. O forse, per il programma, si attende la traduzione di quello inviato da Washington. Praticamente identico a quello che sarà fornito al Pd.
E sì, perché mentre il centrodestra si dedica all’onanismo intellettuale, la sinistra è alle prese con un altro dilemma: insistere con la boiata del “campo largo” oppure scaricare Conte e Giggino e coinvolgere nell’alleanza Renzi e Calenda? Già, i due figlioli un po’ discoli non vedono l’ora di far pace con Letta. Torna a casa, Lassie! Ma, in questo modo, rovinano i piani degli aspiranti transfughi di Forza Italia, dall’insopportabile Brunetta alla coppia Gelmini/Carfagna. Senza dimenticare gli aspiranti centristi alla Brugnaro, Bucci, Napoli. Se Calenda e Renzi ritornano a casa, il centro evapora. E le destre dovranno farsi carico di garantire l’elezione di personaggi pronti a tradire. Perfetto per favorire l’astensione. Quanto agli orfani di Grillo, non contano più nulla e non hanno prospettive di rilancio: “E le stelle stanno a guardare”..
Però ora fa caldo. E non si può pretendere che i vertici dei partiti si sforzino di pensare alle strategie per l’autunno. La gauche rifletterà, con calma, a Capalbio, tra ostriche e champagne mentre il cane della Cirinnà cerca altri soldi nella cuccia. Le destre eviteranno ogni sforzo, rinviandolo a settembre, “perché tanto c’è tempo”; i berlusconiani non devono neppure pensare, perché fa male alla salute e poi sanno che decide il cerchio magico di Silvio.
Ma in autunno si riparte. Ed i sudditi, alle prese con una crescente povertà, saranno redarguiti se non si prepareranno a correre in massa verso le urne. Mandando in parlamento uomini e donne che si saranno distinti nel versare champagne, spritz e prosecco nei bicchieri dei rispettivi leader.