Persone genuinamente inconsapevoli ingannate dal succo di limone o dalla loro illusoria superiorità.
Era un giorno del 1995, quando negli Stati Uniti, a Pittsburgh, un signore di mezza età rapinò due banche in pieno giorno, egli non indossava né una maschera né un altro travestimento e prima di uscire da ciascuna banca sorrise allegramente alle telecamere di sorveglianza.
Più tardi, in quello stesso giorno, la polizia arrestò uno stupito McArthur Wheeler e quando gli mostrarono le riprese di sorveglianza, Wheeler li guardò incredulo, esclamando: “Ma come, io avevo indossato il succo!”.
A quanto pare, Wheeler pensava che strofinare del succo di limone sulla pelle lo avrebbe reso invisibile alle telecamere. Dopo tutto, il succo di limone viene usato come inchiostro invisibile, dunque in teoria, finché non si fosse avvicinato a una fonte di calore, avrebbe dovuto rimanere invisibile ma la polizia non concorde stabilì che Wheeler non era né drogato né pazzo e che si era solo notevolmente sbagliato…
In seguito la vicenda è stata oggetto di studi dello psicologo David Dunning della Cornell University e di un suo studente, Justin Kruger. I due hanno teorizzato che sebbene quasi tutti abbiano un’ottima opinione delle proprie capacità, alcune persone le valutano erroneamente, considerandole molto più elevate di quello che sono in realtà.
Suscita quasi tenerezza pensare che nel 2018 la classe dirigente italiana sia affetta da questa stessa distorsione cognitiva dell’autovalutazione, questa “illusione di fiducia”, chiamata proprio “effetto Dunning-Kruger”, ed infatti l’abitudine di ritoccarsi il curriculum con esperienze immaginarie di studio e lavoro in America fa quasi pensare al succo di limone di Wheeler.
Gramellini oggi in proposito scrive che il caposcuola è Oscar Giannino che nel 2013 maturò un ingiustificato complesso di inferiorità nei confronti degli economisti bilingue che incontrava ai convegni, al punto da inventarsi di aver conseguito un master a Chicago, burla che gli costò l’elezione in Parlamento.
Oggi lo stesso potrebbe anche ricordarsi di aver fatto qualche selfie con Conte alle feste universitarie della New York University, già perché il primo premier potenziale dell’era grillina, l’illustre professor Conte, ha pensato di nobilitare ulteriormente il suo cognome già così impegnativo dichiarando di avere perfezionato i suoi studi alla New York University. Purtroppo dall’ateneo americano in questi giorni, fanno sapere che nei loro archivi non compare, ma forse è tutto un malinteso perché alle lezioni ci andava cosparso di succo di limone.
Certo, è tipico sopravvalutare le proprie capacità. Il problema è che quando le persone sono incompetenti, non solo giungono a conclusioni sbagliate e compiono scelte sfortunate, ma vengono anche private della possibilità di riconoscere i propri errori e come Charles Darwin scrisse in L’origine dell’uomo (1871): “l’ignoranza genera più frequentemente fiducia di quanto non faccia la conoscenza”.
E qui sta la chiave per non fare la fine del rapinatore di banche illuso dalle proprietà del succo di limone. A volte proviamo cose che portano a risultati favorevoli, ma altre volte, proprio come nel caso del succo di Wheeler, i nostri approcci sono totalmente irrazionali, imperfetti, incapaci o semplicemente stupidi, il trucco è quello di non lasciarsi ingannare dalle illusioni di superiorità e imparare a rivalutare con precisione la nostra competenza tenendo bene a mente che; “la vera conoscenza è conoscere l’entità della propria ignoranza” (Confucio).