Rimarrà aperta fino al 30 luglio 2023 la mostra che il Mudec dedica alle 180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, manufatti, provenienti dalla collezione del museo Boijmans van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, in dialogo con alcune opere della collezione permanente.
La curatela della mostra è affidata alla storica dell’arte Els Hoek, curatrice del Museo, con la collaborazione del professore di Storia della Critica d’Arte presso l’Università di Firenze, Alessandro Nigro, al quale è stato affidato il fil rouge della mostra, relativo al rapporto tra il surrealismo e le culture extraoccidentali. Un museo come il Mudec si presta perfettamente a sede ideale per ospitare iniziative volte a stimolare il dialogo tra culture diverse.
Il surrealismo non è stato tanto solo uno stile o un movimento artistico, quanto un atteggiamento e un modo alternativo di concepire il mondo. Il primo dicembre 1924, a Parigi, veniva pubblicata la raccolta si poesie di André Breton nota come “Poisson Soluble”, la cui introduzione sarebbe diventata il Primo Manifesto del Surrealismo.
A raccontare l’essenza della poetica surrealista e la sua nuova visione del mondo e della realtà, è la mostra inaugurata al Mudec di Milano dal titolo “Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrelismo, Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen”.
La selezione di capolavori esposti narra al pubblico quali fossero le promesse motivazionali dei surrealisti. Utilizzando oggetti trovati, tecniche automatiche o pratiche simili a giochi, gli artisti tentarono di escludere la sfera della razionalità, nella speranza di creare uno shock poetico, capace di cambiare e rivoluzionare il mondo.
Ogni sezione è introdotta da una scultura chiave o un oggetto iconico, che evoca il tema della sezione, e da una citazione che racconta come il Surrealismo sia stato anche un manifesto filosofico, un pensiero poetico e abbia rappresentato uno sguardo incantato su una realtà ‘altra’.
La scelta di curare una sezione per il Mudec ha portato a una selezione della collezione, con un focus, in particolare, sull’interesse che i surrealisti avevano per i nativi.
“Il Mudec – ha spiegato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi – prosegue nel lavoro di tessitura che collega la creatività moderna e contemporanea alle diverse culture del mondo. Il taglio caratteriale che è stato dato alla mostra connette un movimento artistico capace di conquistare artisti che hanno contribuito a scrivere la storia dell’arte italiana e europea, alla creatività di popoli molto lontani nello spazio e nel tempo, approdando all’origine dell’arte e della “necessità dell’arte” che è diversa ma simile in ogni luogo e in ogni epoca”.
La mostra fornisce opere di artisti famosi ma anche meno noti, pubblicazioni e documentazioni storiche e multimediali, che ne completano la narrazione.
Nelle sale vengono proiettati spezzoni di film d’epoca che hanno rivisitato la poetica surrealista, contribuendo a costituire nella società un nuovo modo di approcciarsi alla realtà. Ricordiamo, in particolare, due titoli “Entr’acte” del 1924, cortometraggio di Rene Clair, e “Spellbound “di Alfred Hitchcock, del 1945.
Mudec Museo delle Culture
Via Tortona 56
Milano
La mostra, apertasi il 22 marzo scorso, sarà visitabile fino al 30 luglio prossimo
Orari lunedì 14.30-19.30
Martedì-mercoledi-venerdì -domenica 9.30-19.30
Giovedì-sabato 9.30- 22.30
Info e prenotazioni 02/54917