Il Tar boccia la follia di Solinas sui tamponi obbligatori per chi entra in Sardegna. Ma i guai, ormai, sono fatti. Il settembre triste del turismo sardo è una realtà che rischia di trascinarsi e di ripercuotersi anche il prossimo anno. Nessun intervento per abbassare i prezzi di aerei e traghetti, nessun intervento per convincere i commercianti a ridurre i prezzi. L’unica idea del turismo è quella di vietare gli ingressi, in una prima fase, e di penalizzare gli ospiti in questi ultimi giorni.
Solinas, con la cattiva abitudine che caratterizza tutti i leader del centrodestra, si è lamentato degli attacchi dei media, di una narrazione ostile della situazione sarda. Non si capisce perché tutti questi leader non si degnino di imparare a comunicare, perché non provino a contrastare la disinformazione. Magari organizzare corsi di comunicazione non farebbe male. Per imparare a raccontare cosa si fa di buono. Perché è facile, e comodo, lamentarsi delle condizioni penalizzanti dell’Isola per ciò che riguarda l’economia, poi però il CsJournal della Costa Smeralda racconta che, ad Olbia, la As do Mar aumenta l’occupazione nello stabilimento che prepara il tonno da vendere, a prezzi competitivi, in tutta Italia ed all’estero.
Dunque si può fare. Dunque si può essere competitivi anche in Sardegna. E persino nel costosissimo nord est dell’Isola. Il che è sicuramente preferibile alle misure che penalizzano i turisti per poi andare a piangere per le difficoltà economiche della Regione. Guerra alle feste, tristezza diffusa, silenzio imbarazzante, un clima di abbandono: bisognerebbe iniziare subito a correre ai ripari per recuperare l’immagine in vista del prossimo anno. Sempre che i cattivi media nemici non inizino un nuovo boicottaggio…
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