Il Tg1 Rai lo ha comunicato, il Tg2 anche, sui siti dei principali quotidiani la notizia è stata data. Ma il Tg5 di ieri sera ha accuratamente evitato di parlare della scomparsa di Antonio Pennacchi, ex operaio e poi scrittore che si era imposto con il libro Canale Mussolini. Un “fasciocomunista”, Pennacchi. E, dunque, il Tg del pessimo Mimun e dell’imbarazzante Olla come storico non poteva degnarsi di informare sulla morte di uno scrittore che, anche mentre pensava ad altro, era infinitamente più bravo del politicamente corretto Saviano.
Sicuramente anche il tg berlusconiano oggi sarà costretto ad occuparsene, ma la dimenticanza di ieri è indubbiamente significativa. Anche perché le notizie spacciate dal Tg5 non erano proprio fondamentali. A partire dal lungo servizio dedicato al compleanno di Obama ed agli invitati dell’ex presidente statunitense. Mica si poteva tagliare la solita dimostrazione di servilismo nei confronti dei dem Usa solo per informare sulla morte di uno che aveva vinto il Premio Acqui Storia e lo Strega.
E poi Mimun e Olla come potevano osannare uno come Pennacchi che non aveva criminalizzato Mussolini e, addirittura, aveva ricordato la bonifica pontina? Uno che magari si sbagliava e chiamava Littoria la democratica Latina?
Certo, negli scorsi anni Pennacchi era riuscito a combinare un po’ di pasticci in politica. Ma non erano bastati a redimerlo da quella definizione di fasciocomunista che lo divertiva molto forse proprio perché scandilazzava i politicamente corretti.
Ma al di là del singolo episodio, è l’atteggiamento della banda Mimun che dovrebbe diventare motivo di un confronto tra tutti i partiti dell’alleanza di centrodestra. Ha senso che il leader politico più debole si diverta ad utilizzare la sua ammiraglia televisiva per attaccare tutte le posizioni politiche dei teorici alleati?