..E poi dicono che il turismo italiano non è all’avanguardia. Mentre i francesi della Costa Azzurra insistono ad attirare visitatori sempre più stanziali proponendo le consuete banalità tipo gentilezza, cortesia, comodità e servizi, in Liguria si stanno facendo balzi in avanti per offrire un turismo completamente innovativo. Partendo dall’arrivo dei turisti nelle località costiere.
Come arriva il mal sopportato ospite pagante? Se è un gretino proverà ad arrivare in treno, carico di valigie. Dunque bisogna impegnarsi affinché il viaggio sia il più lungo possibile, con ogni scomodità in carrozze sporche e, d’estate, sovraffollate. Così, quando arriva a destinazione, gli passa la voglia di raggiungere l’hotel a piedi come dovrebbe fare un ambientalista ortodosso. Un bel taxi e si comincia a far guadagnare il territorio.
Se, invece, non è un ecologista d’assalto, cercherà di utilizzare l’auto, per un orgasmo inarrestabile delle amministrazioni locali. L’aspirante turista dovrà innanzitutto affrontare code disumane, indispensabili per meritare non il paradiso ma il diritto a farsi spennare in Riviera. Ma il meglio lo scoprirà all’arrivo. Nel caso in cui non si fosse informato con cura al momento di prenotare l’hotel, rischierebbe infatti di ritrovarsi in un albergo privo di parcheggi interni. Ed a quel punto inizierebbe una fantastica odissea analoga a quella vissuta dal classico turista mordi e fuggi.
Perchè i parcheggi, sulla costa ligure, sono una chimera, una leggenda metropolitana con scarsi contatti con la realtà. I posti auto davvero esistenti sono riservati, prioritariamente, ai residenti. Ed è sacrosanto. Poi ci sarebbero quelli gratuiti, imposti dalla legge. Ed i comuni li realizzano. Ma li realizzano nelle frazioni dell’interno, lontane dal mare. Così i turisti devono utilizzare i parcheggi a pagamento. Con durata massima limitata. Una genialata. Perché, in questo modo, la coppia di vacanzieri che ha sborsato 60 euro per ombrellone e sdraio è obbligata ad andarsene rapidamente, creando nuove opportunità di guadagno allo stabilimento balneare ed al comune con il parcheggio a pagamento.
Senza dimenticare gli aspetti educativi, formativi. Perché è sufficiente che la vettura in sosta superi di pochi centimetri il limite delle strisce blu per conquistare una meritata multa. Bisogna imparare a parcheggiare bene, in Liguria.
Questo spiega anche perché i comuni siano restii a realizzare nuovi posti auto, seppur a pagamento. Perché la costruzione avrebbe un costo e gli incassi dei parcheggi sarebbero inferiori a quelli delle multe. Le palanche sono palanche.
In realtà andrebbe sfatato il mito dei liguri attaccati al denaro. Perché, se fosse così, gli stabilimenti balneari non butterebbero fuori i bagnanti all’ora dell’aperitivo rinunciando ad incassi sicuri e cospicui. Invece scatta la solidarietà e gli amanti dell’aperitivo vengono dirottati verso altri locali. Se poi le palanche fossero così importanti, a fine settembre non si assisterebbe alla chiusura in massa della stragrande maggioranza dei locali. La stagione turistica sarebbe più lunga. Invece si sceglie la qualità della vita perché, con quello che si è guadagnato da fine maggio a fine settembre, si campa tutto l’anno, lamentandosi del governo e dei turisti. Ma che ne sanno, in Costa Azzurra?