Dopo la morte di un giovane trentino ucciso da un orso, gli ambientalisti si sono scatenati imponendo la logica, inconfutabile, di un turismo sostenibile che impedisca di entrare nei boschi, luogo riservato a orsi e lupi. Al di là del fatto che il giovane ucciso non era un turista ma un montanaro che abitava a ridosso del bosco, il problema vero è la salute mentale dei gretini di casa nostra.
Perché, quando pretendono il divieto di entrare nei boschi, dimenticano che l’orso non legge i cartelli e, dunque, si sposta anche al di fuori delle aree indicate dagli animalisti. E lo stesso vale per i lupi, e per i cani selvatici. Ma, poi, perché vietare solo il bosco? Perché il turista sostenibile dovrebbe infastidire le vipere nei prati? E gli animali al pascolo?

Solo sui sentieri, allora. Gli animalisti di montagna, però, dovrebbero sapere che – sempre più spesso – sui sentieri si incontrano anche camosci e stambecchi. Ed i turisti osano persino fotografarli. Ma se l’eccesso di foto condizionasse i poveri animali e trasformasse la loro mentalità facendoli diventare una sorta di Ferragni o di altri influencer? No, troppo rischioso. Meglio vietare anche i sentieri.
Dunque il turista sostenibile potrà solo andare in hotel e portare i bambini nei parchi giochi identici a quelli di città. E, in hotel, tutti insieme guarderanno i programmi di Mario Tozzi che difende la zanzara portatrice della malaria. E, mentre criminalizza la presenza umana nelle aree ex paludose, incassa il premio Costa Smeralda dove, per fortuna, le zanzare sono state drasticamente ridotte, dove si è costruito sulla spiaggia, dove si è costruito sulle alture a ridosso della spiaggia. Ma per i gretini va benissimo così.
Non è chiaro, però, come i turisti sostenibili arrivino nei luoghi di vacanza. Per coerenza dovrebbero arrivare a piedi o in bici ma senza pedalata assistita. È vero che il bagaglio sarà ridotto al minimo – perché lavarsi o lavare i vestiti, consumando l’acqua? Un solo abito per un paio di settimane andrà benissimo – ma affrontare a piedi il tragitto da Milano al Trentino o da Roma alla Valle d’Aosta non è da tutti. Ed anche la traversata a nuoto da Genova a Olbia sarà sostenibile, ma è complicata.