Le elezioni presidenziali e quelle legislative in Venezuela si terranno un mese dopo quanto già annunciato dal governo di Nicolas Maduro
In seguito agli accordi tra l’esecutivo chavista e una parte delle opposizioni il voto sarà unificato ma slitterà dal 22 aprile al 20 maggio.
La sigla degli accordi da parte di Henri Falcón
leader della formazione Avanzada Progresista (Avanzata Progressista), ha decretato il suo immediato allontanamento dalla coalizione della Mesa de la Unidad Democrática (Tavola dell’Unità Democratica, MUD), decisa a boicottare le elezioni. Il cinquantaseienne Falcón è stato per due mandati consecutivi governatore dello Stato di Lara dal 2008 allo scorso ottobre quando è stato sconfitto dal candidato del Partido Socialista Unido de Venezuela (Partito Socialista Unito del Venezuela, PSUV). Si tratta, in ogni caso, di un ex chavista passato nelle file dell’opposizione dal 2010.
Nonostante la frettolosa espulsione dalla coalizione, Falcón ha già annunciato che in caso di vittoria rimetterà in libertà tutti gli esponenti politici di opposizione
A farsi avanti nella sfida al presidente uscente Nicolas Maduro è stato anche il pastore evangelico Javier Bertucci. Il quarantottenne capo della Chiesa cristiana di Marantha è un imprenditore conosciuto solo perché figura tra i nominativi dell’inchiesta sui Panama Papers e difficilmente otterrà un consenso rilevante nella tornata elettorale.