Adesso sì che contiamo in Europa, assicuravano solo la settimana scorsa il lìder minimo ed il suo datore di lavoro, Zingaretti. Nel silenzio sempre più intollerabile di Mattarella. Vantavano l’elemosina prestata dall’Europa e millantavano clamorose riforme degli accordi europei sull’invasione che preme sull’Italia. La coppia si è così presentata alle elezioni con la promessa di cambiamenti che, puntualmente, non sono arrivati.
Anzi, è arrivata l’ennesima presa per i fondelli. Che, unita alla consueta incapacità del governo italiano, acuirà ulteriormente i problemi ed i costi a carico degli italiani. Solidarietà europea? Pare una barzelletta che fa ridere solo Lamorgese, Guerini e, ovviamente, Mattarella nel suo ruolo di garante non degli italiani ma dei partiti che lo hanno nominato.
La farsa è apparsa ancora più evidente quando una ong con a bordo il solito carico di schiavi, ha accettato di dirigersi verso un porto francese disponibile ad accogliere gli invasori. Macron, però, è subito intervenuto a protezione dei confini francesi, senza che un magistrato politicamente corretto intervenisse per processarlo. Ed il carico di ospiti non invitati è stato dirottato verso la Sardegna. Già, perché il governo degli Incapaci ha ormai deciso di penalizzare le Regioni che sono schierate con il centrodestra. Dunque sbarchi non solo in Sicilia ma anche in Sardegna. Prossimamente toccherà anche a Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Giggino, forte della sua preparazione in geografia, aveva pensato anche a sbarchi in Piemonte e Lombardia, in Trentino e Sud Tirolo, ma poi gli hanno spiegato che c’erano alcune difficoltà. Così le Regioni senza sbocchi al mare dovranno accontentarsi di accogliere migliaia di clandestini, quelli che Lamorgese ha assicurato che vengono rimandati in Tunisia, peccato che invece restino qui.