Non è importante se il gatto è bianco o nero. L’importante è che acchiappi i topi. La frase di Deng Xiaoping è tornata di attualità con lo sgombero del rave party a Modena. Il neo ministro degli interni, Piantedosi, aveva ordinato di metter fine all’occupazione abusiva del magazzino dove gli adoratori del rumore e della droga erano entrati provenendo da mezza Europa. Da quella mezza Europa dove simili pagliacciate non sono permesse.
Ma i giovani sballati erano convinti che in Italia si potesse continuare ad occupare strutture private, ad invadere e distruggere terreni coltivati. Proprio come quando il ministro era Lamorgese. Non si erano accorti che al Viminale l’inquilino era cambiato. Se n’erano accorti, invece, Oliviero Toscani ed altri compagnucci della parrocchietta radical chic, invitati da Mediaset alla trasmissione Zona Bianca. Tutti indignati per la decisione del ministro. “Che fanno di male questi poveri ragazzi?” si chiedevano gli esponenti della gauche quinoa. In fondo la droga circola anche nelle discoteche. E chissenefrega del proprietario del capannone occupato.
Non uno dei ricchi compagnucci che si sia offerto di pagare i danni al proprietario. Ma loro, i ricchi sinistri, erano sicuri che la decisione autoritaria di Piantedosi avrebbe portato ad un massacro, a scontri fuoribondi.
Invece nulla. Alla Sapienza è bastato il ponte dei Santi per rinviare la protesta. A Modena sono servite le chiacchiere banali delle forze dell’ordine. Che hanno spiegato ai giovani idioti che non c’era nessun intento repressivo ma che gli amanti del rumore e della droga dovevano andarsene perché il capannone era pericolante. E gli idioti hanno tolto il disturbo.
Bene, il gatto ha acchiappato il topo ed il rave è stato bloccato. Ma è abbastanza squallido e molto preoccupante che le forze dell’ordine non vogliano bloccare il rave mentre arrivano gli occupanti e che debbano inventarsi delle sciocchezze per pietire un abbandono di una occupazione abusiva