Ci pensavo proprio l’altro giorno…, come un pensiero che ti rigira in testa e non ti lascia, come il groppo in gola che fa male ma non scende perché è un’ emozione strozzata, non un boccone di cibo; mi appariva inverosimile, come la morte di Bonanno, uno dei pochi veri leghisti formati perché veniva da una scuola antecedente.
Su Facebook si susseguono commenti dei Calabresi tristi e arrabbiati perché l’unica governatrice Donna con una storia di destra interessante, l’unica donna veramente coraggiosa nei fatti, aveva combattuto senza niente da perdere fuorché la vita, eroina moderna col senso della Nazione, contro i mali di una sanità politicizzata, di un’educazione gender contro la vita, la tradizione, la conservazione a favore della mercificazione del corpo e delle persone, perché aveva fatto ponte con Musumeci, una che aveva risollevato, senza mendicare e chiedere assistenza, le sorti di un turismo già venduto all’estero dal nostro governo, una Donna che aveva dato dignità alla Regione, ai Calabresi, al Sud.
Non si vedevano atti di coraggio in Regione dai tempi di Ciccio Franco, sebbene in troppi si attribuiscono meriti anticrimine che andrebbero vagliati. Che la terra ti sia lieve, e se la morte improvvisa non fosse dovuta al cancro, ma a fastidiose ingerenze, come alcuni tuoi concittadini sospettano, come i fantasmi morti appunto di morte “violenta” torna a riscuotere.