In base a quanto rivelano i dati Eurispes del Rapporto Italia 2018 nell’ultimo anno oltre 2 italiani su 10 hanno confessato di aver speso di più per viaggi e vacanze, nonostante la crisi non sia ancora del tutto superata.
Appare significativo il dato, secondo il quale, il 5,6% degli italiani che negli ultimi tre anni ha chiesto un prestito bancario, lo ha fatto proprio per andare in vacanza.
La categoria familiare che più delle altre è ricorsa a questa strategia è quella monogenitoriale (9,8%). Si sono affidati al credito, in particolare, le persone in cerca di prima occupazione (24%) e di nuova occupazione (7,1%).
D’altra parte lo stesso rapporto mette in evidenza che il 6,8% degli italiani considera la vacanza una spesa alla quale proprio non riesce a rinunciare. In particolare, sono i single, nubili o celibi a considerare il periodo di relax ineliminabile (13,1); chi invece è costretto a farne forzatamente a meno sono, soprattutto, i separati o divorziati (1,5%).
In particolare, sono stati i giovanissimi (18-24 anni) ad aver ceduto alla tentazione di aprire il loro portafogli, o quello dei genitori, per prenotare un soggiorno al mare, in montagna o in una città d’arte (39,6%), seguiti dai 25-34enni (28,1%), e dai 35-44enni (24,3%).
L’amore per cani, gatti e canarini è uno dei principali motivi per rinunciare al viaggio. Per non lasciarli soli il 46,2% degli italiani che possiede animali domestici, rinuncia alla vacanza: una sensibilità condivisa che vede gli uomini leggermente in vantaggio rispetto alle donne (47,5% contro il 45,1%). Ad essere più affezionati sono i padroni del Nord-Ovest (52,4%), i più egoisti quelli del Centro (36,8%). I più propensi a sacrificarsi sono le persone che vivono da sole (54,5%), seguite dalle coppie senza figli (50,9%).
Inoltre è la paura del terrorismo e degli attentati di matrice islamica a frenare la voglia di partire. Secondo lo studio Eurispes, tre italiani su dieci viaggiano meno dopo gli attacchi degli ultimi anni. Le donne hanno più paura degli uomini (32,7% rispetto a 25,7%), gli oltre 65enni i più prudenti (32%); un timore che diminuisce con l’abbassarsi dell’età: solo il 16,8% dei 18-24enni ha infatti dichiarato di aver rinunciato a viaggiare per questo motivo.
Ma esiste anche un’altra categoria di persone che il rapporto non prende in considerazione: sono i poveri assoluti. Milioni di persone talmente preoccupate di legare il pranzo con la cena che a viaggiare manco ci pensano.