Sono 44 i piloti della Formula 1 che hanno perso la vita durante i Gran Premi che li hanno visti protagonisti. Cameron Earl è la prima vittima accertata, che il 18 giugno 1952 è vittima di un incidente mortale durante il test drive a Nuneaton. Sarà l’ennesima tragedia nel 1973, con la morte di François Cévert nel corso delle prove del Gran Premio degli Stati Uniti, a dare una svolta ai sistemi di sicurezza e protezioni dei piloti.

Tuttavia i cambiamenti avviati non saranno sempre sufficienti, seppur significativi in diversi casi. Scopriamo i 10 incidenti più gravi della Formula 1.
1961: l’incidente in F1 di Wolfgang Von Trips
Wolfgang Von Trips fu vittima di uno degli incidenti più gravi della Formula 1. Era il Gran Premio di Monza del 1961, quando la Ferrari di Von Trips e la Lotus di Jim Clark collisero, andando a finire contro diversi spettatori. Questa tragedia tolse la vita a 15 persone del pubblico e al pilota Von Trips, che venne scaraventato fuori dalla vettura. Fu il primo incidente ad essere trasmesso in televisione.
1973: Roger Williamson
Durante il Gran Premio d’Olanda del 1973 il pilota Roger Williamson perse la vita. L’incendio fu provocato dai danni all’auto conseguenti al forte impatto contro le barriere di protezione, dovuto a un problema di uno pneumatico. Gli interventi da parte dei commissari non furono abbastanza rapidi, solo il pilota David Purley agì concretamente e velocemente, ma non bastò. Ci fu addirittura un momento in cui si credette che l’auto fosse di quest’ultimo e che dunque nessuno fosse in pericolo di vita.
1976: il terribile schianto di Niki Lauda
Niki Lauda fu vittima delle fiamme durante il Gran Premio di Germania del 1976. Le cattive condizioni metereologiche di quel giorno fecero perdere il controllo alla sua vettura, che si scontrò con il bordo pista avvolgendosi nel fuoco. Niki Lauda subì diversi danni, ustioni e soprattutto si temeva per i fumi che aveva inalato. Tuttavia, grazie al soccorso di tutti i collaboratori e l’essenziale intervento di Arturo Merzario, il pilota nel 1977 divenne per la seconda volta campione del mondo con la Ferrari.
1977: l’incidente mortale di Tom Pryce
Un altro dei più gravi incidenti della Formula Uno è quello che vide coinvolti un soccorritore e il pilota Tom Pryce, durante il Gran Premio del Sudafrica del 1977. Un guasto alla vettura del pilota Renato Zorzi lo portò a fermarsi, improvvisamente l’auto fu in fiamme e intervennero alcuni commissari. Attraversando la pista un soccorritore venne travolto dall’auto di Pryce, sul cui casco precipitarono 18 kg di estintore che furono la causa della sua morte.
1982: Gilles Villeneuve
Soprannominato l’Aviatore, Gilles Villeneuve perse la vita durante il Gran Premio di Monza del 1982. La sua Ferrari e la vettura di Jochen Mass si scontrarono in maniera violenta e la sua auto si ribaltò diverse volte, fece due looping completi, fino a scaraventare fuori dall’abitacolo Villeneuve per una distanza di 50 metri.
1982: Riccardo Paletti
Alla partenza del Gran Premio del Canada il pilota Didier Pironi riscontrò problemi con il suo veicolo che rimase immobile. Il resto delle auto allo spegnimento del semaforo verde tentò in tutti in modi di schivarlo riuscendoci con non poche difficoltà, ma non fu così per Riccardo Paletti, che a causa della cattiva visibilità si schiantò contro la Ferrari. Presto l’auto si ritrovò avvolta dalle fiamme, causando la morte prematura del giovane pilota.
1994: la terribile morte di Ayrton Senna
Durante il Gran Premio di San Marino del 1994, il piantone dello sterzo del veicolo di Aryton Senna cedette. Egli perse il controllo alla curva del Tamburello finendo contro il muretto. In tutto ciò, il braccetto della sospensione si conficcò nel casco provocando un’emorragia che gli costò la vita. Quel piantone era stato modificato quella stessa notte con lo scopo di migliorare le prestazioni del veicolo.
2010: l’incidente fra Mark Webber e Kovalainen
Mark Webber si scontrò contro Kovalainen sul rettilineo di Valencia, mentre correvano durante il Gran Premio d’Europa del 2010. Il veicolo di Webber subì diversi rovesciamenti e ribaltamenti scontrandosi infine contro le barriere. Fortunatamente, nonostante sia stato uno degli incidenti più gravi della Formula 1, si salvò sia lui sia Kovaleinen. Questo episodio ricorda l’incidente che vide protagonista Schumacher in Australia quando aveva cercato di superare la Ferrari di Barrichello.
Incidenti mortali durante le prove di F1
Furono 12 gli incidenti mortali all’infuori da gare titolate, tra questi furono coinvolti Giulio Cabianca nel 1961 e Elio de Angelis nel 1986.
Mentre stava testando una Cooper-Ferrari, una marcia dell’auto su cui si trovava Cabianca saltò via, facendogli perdere il controllo del mezzo. Andò a sbattere contro un edificio della Carrozzeria Orlandi causando anche feriti e morti lungo il tragitto. Purtroppo il pilota non riuscì a salvarsi da questo violento impatto, perdendo la vita poco dopo il suo arrivo in ospedale.
Nel caso di Elio de Angelis non fu l’impatto a causargli la morte, nonostante i gravi danni e le dure ferite provocategli, ma l’emissione di fumi a causa dell’incendio. Infatti, a causare l’incidente fu l’alettone posteriore del suo veicolo che si staccò improvvisamente durate le prove.
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