Ma per far parte della commissione europea è indispensabile essere stupidi o aiuta soltanto? Il documento, ora congelato poiché “non ancora maturo”, sull’utilizzo di parole quali mamma, papà, Natale, signori e signore, è solo l’ultimo esempio di provvedimenti uno più idiota dell’altro. Provvedimenti, però, mai banali o superficiali. Perché mirati, ogni volta, a distruggere qualche elemento delle radici europee.
L’imposizione della nuova lingua, in questo caso. Ma in precedenza gli attacchi erano stati indirizzati contro il cibo tradizionale, contro la tutela dei diritti sociali, contro la difesa dei confini, contro le iniziative imprenditoriali non dipendenti dalle multinazionali.
Allora, forse, a far parte della commissione europea non sono stati chiamati gli stupidi. Tutt’altro. Bensì i traditori, quelli che sono impegnati non nella costruzione ma nella distruzione dell’Europa. Quelli che agiscono per conto di Washington e, dunque, devono fare di tutto per creare tensioni e scontri all’interno dell’Unione europea. Per questo i formaggi tipici italiani possono essere prodotti in qualsiasi altro Paese europeo; per questo si mettono al bando le vongole italiane; per questo si finge di non vedere l’immenso traffico abusivo di pomodori cinesi attraverso i porti olandesi.
Un lavoro sistematico di demolizione del nascente spirito europeo. Troppo pericoloso, almeno a Bruxelles – a differenza del ministro sedicente italiano Saingoleni (Cingolani) – hanno capito l’importanza della cultura classica ed applicano il Divide et impera. Un contentino a ciascuno per irritare tutti gli altri. Prima si creano le condizioni per penalizzare le economie agroindustriali dell’Europa latina poi, per evitare che nasca un fronte compatto, si concede qualcosa alla sola Francia in modo da suscitare proteste antifrancesi in Italia.
Tanto, come vuole il grigiocrate Monti, l’informazione in Italia deve essere controllata a seconda delle esigenze del governo. Dunque anche odii ed amori devono essere creati a comando. In modo che la commissione atlantista e finta europea possa ottenere in sostegno del governo atlantista di Roma. D’altronde l’Italia è già piena di presidi, direttori, insegnanti che hanno cancellato il Natale nelle scuole (però nessuno di loro rinuncia alle ferie per fine anno, legate a festività divenute misteriose); è già piena di assessori che hanno fatto togliere dai menu scolastici il prosciutto, il salame e la braciola di maiale. Ora un preside a Torino ha imposto l’introduzione dell’asterisco per collegh* mentre, ad Asti, il sindaco del centrodestra si è fatto fotografare con fascia tricolore e gonna, conquistando finalmente un briciolo di visibilità che gli era finora mancata come modestissimo primo cittadino.
Ed allora, se questa è l’Italia, perché indignarsi con la commissione europea?