Su Dante non ci volevo più tornare. O meglio, su Dante, sulla sua opera ci torno sempre, di continuo… Ma non ne volevo più scrivere in questi giorni. Perché questa solfa per le celebrazioni del “Dantedì” – orribile, cacofonico anche nella scelta del nome – mi sta dando davvero la nausea. In primo luogo perché tutti si stanno improvvisando dantisti, guitti da tre soldi declamano malamente la Commedia, prefessorucoli la chiosano senza probabilmente averla mai letta per intero, rapper la storpiano, policanti che dovrebbero affogare nella pece ribollente dei barattieri la citano con aria saccente…

E poi, anzi soprattutto, perché un popolo di pavidi, nascosti in casa, coperti di mascherine, proni ai diktat di tirannelli da strapazzo che celebra, via web, il Poeta che del coraggio e della coerenza aveva fatto la sua insegna… beh, urta il mio senso estetico. Punto
Quindi, in questi giorni, volevo evitare di parlarne. Solo che poi leggo la notizia di una nuova traduzione olandese della Commedia. E del fatto che la traduttrice, in preda ai fumi tossici del politically correct – oltre che a quelli dei locali coffeeshop – avrebbe eliminato Maometto all’inferno. Non so se tutto il Canto XXVIII o se solo la citazione del nome. Per non offendere, dice, i musulmani, che in Olanda costituiscono il 5% della popolazione.
Indignazione, stupore, sdegno da parte di, più o meno improvvisati, difensori della tradizione. Silenzio per una volta, invece, delle vestali della correttezza politica e della neolingua senza generi e colori etnici. Probabilmente troppo impegnati a inginocchiarsi per qualche causa balenga… O forse perché semplicemente ignorano chi fossero sia Dante che Maometto…

Voci e silenzi, comunque, senza senso. Comunque irritanti. Intanto perché si ignora che Dante è stato da tempo tradotto, e molto, in lingue di paesi islamici. E che in queste traduzioni, penso a quella in Urdu del grande Mohammed İqbal, ovviamente, è stato spesso omesso l’incontro con Maometto squartato dall’inguine alla gola, in quanto scismatico. Il più grande degli scismatici. Perché il Poeta considerava l’Islam non qualcosa di estraneo, alieno, bensì il più grande scisma in seno al Cristianesimo. Come, per altro, pensavano i dottori della Chiesa. E questo ci dovrebbe far riflettere…
Comunque, il fatto che una traduttrice olandese purghi il testo della Commedia di un canto ( o di parte di esso) mi fa pensare, innanzitutto, che quella signora, o professoressa che sia, non sia adatta al compito che si è arrogata. Non perché non sappia l’italiano, ma semplicemente perché, chi ragiona come lei, non è in grado di capire Dante. Non può. Non ci arriva. E a meno di un bagno a Lourdes o altro miracolo, non ci arriverà mai…
Dante è, volendo usare i termini correnti, l’autore più politicamente scorretto della storia della letteratura universale. Al confronto Omero è un liberal. E Shakespeare un socialdemocratico… volendo purgarlo e correggerlo resterebbe ben poco..
Vediamo un po’…
Esalta, per bocca di Giustiniano, la strage degli ebrei ribelli a Gerusalemme. E la considera volontà di Dio. Via, quindi, il Canto VI del Paradiso. Altrimenti si potrebbe offendere Israele, e magari Bibi potrebbe arrabbiarsi…
Fa dire all’avo Cacciaguida, fondatore della sua casata, che quando Firenze se ne stava entro le mura della cerchia antica, casta e pudica, le Donne per bene non si truccavano. E se ne restavano a casa, al fuso ed al pennecchio. In sostanza, a fare la calza… Come mai la premiata ditta Boldrini & Co. non ha ancora chiesto di eliminare i canti del Cielo di Marte? Probabilmente solo perché Dante non lo conoscono…
E i Sodomiti che corrono eternamente sul sabbione rovente, sotto una pioggia di fuoco? Omofobia palese e dichiarata. Via anche quella…
E perché l’ambasciata di Germania non protesta per quel verso del XVII dell’inferno :.. li tedeschi lurchi”? Probabilmente solo perché non sanno che lurchi è spregiativo. E significa i tedeschi che mangiano come maiali..
E potrei continuare. Fino a che di tutta la Commedia resterebbe ben poco. Meno di un Bignami, uno dei vecchi sunti ad uso di studenti pigri e caproni d’un tempo.

Insomma Dante, signori miei, era proprio un bel reazionario. Per dirla con Sanguinetti, che pure ne era affascinato e lo amava. Un anacronista in lotta contro il suo tempo. Uno spregiatore di ogni modernità e moda. Uno che…
Uno che in questa Italietta non avrebbe cittadinanza. Né, per altro, vorrebbe averla.
Lasciatelo in pace, nella sua tomba di Ravenna.
Parlate d’altro, celebrate altro. In Webinar naturalmente…