Se solo sei mesi fa qualcuno avesse previsto che Svezia e Svizzera si sarebbero giocate in uno scontro diretto il passaggio ai quarti di finale di un mondiale, quel qualcuno sarebbe stato scambiato per matto.
Eppure eccole lì, sotto il sole di San Pietroburgo, che in questi giorni non tramonta praticamente mai, a giocarsela così, alla buona, con la consapevolezza che comunque vada a finire il loro Mondiale l’hanno già vinto.
Le due squadre sono ben sistemate in campo, ma non si muovono un gran che, tanto che a tratti sembra di assistere a una partita di Subbuteo. La Svezia ha qualche occasione ma la sciupa malamente.
In Italia si son viste partite di serie B, tra squadre di media classifica, giocate meglio. A venti minuti dalla fine la Svezia passa in vantaggio in modo casuale: tiraccio dal limite dell’area di Forsberg che lo svizzero Akanji devia spiazzando Sommer. La Svizzera prova a recuperare ma lo fa in modo disordinato. La Svezia accede ai quarti.
L’Inghilterra ha ben altre ambizioni. E contro la Colombia parte subito forte. La partita è bella e veloce anche se le occasioni pericolose sono poche. Gli Inglesi mantengono una leggera superiorità ma i sudamericani si difendono con ordine. Poi i giocatori si innervosiscono: la posta in gioco è alta e tutti sanno che un quarto con la Svezia rappresenterebbe un ostacolo non insormontabile per l’accesso alla semifinale. All’ottavo del secondo tempo l’arbitro assegna un rigore agli inglesi che vanno avanti 1-0 con Kane. Il nervosismo aumenta e si gioca sempre meno. Ma la Colombia non ci sta e si butta all’arrembaggio. Fino al 92’ quando Mina pareggia sugli sviluppi di un calcio d’angolo di Cuadrado.
Si va ai supplementari, durante i quali la situazione non si sblocca. Ai rigori gli inglesi ne sbagliano uno solo; i colombiani uno in più.
Il quarto sarà Inghilterra Svezia.
Che dire in conclusione se non “diostramaleccetera…”