Beato/ chi almeno una volta/ chiudendo gli occhi/ ha potuto dimenticarvi tutti/inutili/come un raffreddore/sobri/come l’acqua minerale ….
Majakovskij è arrabbiato. Contro chi non è dato saperlo (o, per lo meno, io lo ignoro)… ma non conta. La sua rabbia, il suo sdegno, non necessitano di oggetto. E men che meno di ragioni.
È la furia iconoclasta di chi sprezza i luoghi comuni, e la mentalità comune. La banalità, l’ovvietà, la riduzione di tutto, e tutti, a un minimo comune denominatore caratterizzato dalla stupidità.

E inveisce. L’invettiva, certo, nelle sue mani si fa poesia… come lo era sempre stata, per altro… i feroci epigrammi di Catullo, e certi frammenti di Alceo… le satire di Giovenale…
E, poi, gli antichi Baird e Filid irlandesi – appartenenti all’ordine druidico – le cui satire e invettive poetiche erano tenute più delle armi degli avversari. Un re, sbeffeggiato, rischiava il trono. Nessuno poteva obbedire, e servire qualcuno che fosse stato messo in ridicolo.
Un concetto per noi remoto. Anzi, incomprensibile. Il senso del ridicolo è ormai perduto. Un AD che si veste talvolta da donna, e si chiama Philip, ma vuole essere chiamato Pippa… ma dirige una grande banca internazionale. Portandola sull’orlo del fallimento…
Una Commissione Europea che nomina inviato speciale nel Medio Oriente un tale che crede che la Russia sia un paese Mediterraneo, che Beirut sia la capitale della Libia….
Un leader della più grande potenza mondiale che rilascia, giulivo, peti durante l’incontro con una regina ultra novantenne (che sia deceduta in seguito allo choc?)… che stringe nell’aria vuota la mano al suo amichetto immaginario… che ritiene che il modo più rapido per scendere da un aereo sia capitombolare per la scaletta…
E non parliamo di altri leader guerrieri, delle loro performance ignudi con il piano e la chitarra… delle cheerleader che li accolgono festanti con tanto di balletti e PON PON .. e di coloro che gli rifilano carri armati già da rottamare…

Che satira mai si potrebbe scrivere su costoro? Quali cachinni, per dirla col Gaio Valerio, si possono scagliare contro personaggi che sembrano di per se stessi sbalzati fuori dalle comiche di Ridolini? Che, per la cronaca, e per posare a inutile erudito, si chiamava Larry Semon, era, ovviamente, americano, e, appunto, con le sue gag, al tempo del muto, faceva ridere solo gli americani…. e soltanto quelli di bocca buona…
Come ironizzare contro chi il senso dell’ironia e quello del ridicolo manco sanno dove stiano di casa?
Se, oggi, uno osasse scrivere, o semplicemente dire, che, ad esempio, il cosiddetto Terzo Polo è inutile come un raffreddore, rischierebbe solo che gli venisse praticato d’urgenza un tampone. E finire in quarantena o peggio…
E se, putacaso, mi venisse l’uzzolo di suggerire che i discorsi sulla crisi russo ucraina dei nostri politici, politologi, esperti… rivelano che questi sono “sobri come l’acqua minerale”… qualcuno capirebbe l’ironia sottesa? Difficile, in un mondo dove, i più, si fanno e strafanno di canne, anfetamine, crack e porcate varie… e dove le sorti dell’umanità, e il rischio di un conflitto mondiale, sono, per quota parte, nelle mani di un affezionato della coca (non Cola, intendo) ricevuto con tutti gli onori al Quirinale e in Vaticano, e persino da Bruno Vespa (ormai il più influente dei tre personaggi)… mentre avrebbe un gran bisogno di un tour dalle parti di San Patrignano….

Il mondo contro cui tuonava Majakovskij era un mondo tremendamente serio. Vi era stata una guerra mondiale, la rivoluzione bolscevica, quella fascista… Lenin e Mussolini… D’Annunzio a Fiume… Hitler scaldava i suoi in una birreria di Monaco… Stalin cominciava la sua ascesa…
Ma questo mondo, questa storia è, ormai, farsa. Parodia della tragedia. Ma non per questo meno tragica… anzi. È come se l’Amleto venisse recitato non dal, grande, Vittorio Gassman, ma da suo figlio… farebbe pena, ridicolo… ma resterebbe una storia sanguinosa.
Oggi abbiamo Sleepy Joe e non Re Lear. Ma questo non significa che venga versato meno sangue… solo che quel sangue suscita non orrore… ma un, blando, senso di nausea.
Majakovskij era un futurista. E le invettive dei Futuristi erano feroci… e geniali. Ma loro avevano un vantaggio. Credevano nel Futuro, e per questo si scagliavano contro il presente.
Noi… il futuro lo stiamo vivendo. Purtroppo.
E ora andiamo a berci una bottiglia di acqua minerale…