Nel generone romano – parola che ha radici fine ‘800, e indicava una sorta di ceto medio superiore, e che oggi va a significare tutto un mondo di gente che non lavora eppure sembra vivere alla grande – frequenti sono gli… scrocconi. Ovvero quei signori e quelle signore che te li ritrovi ad ogni festa, ad ogni celebrazione, alle riunioni di tutti, proprio tutti, i partiti… e che sono lì per un’unica ragione. Magnà!
Perché, appunto, il loro interesse è il pranzo, il rinfresco, il brunch… entrano come ospiti non invitati, si intrufolano… e sbafano. Si racconta di personaggi, per esempio una ex attricetta ormai sfiorita, che campano così. Un party ogni sera… e si mettono in tasca o in borsa tutto ciò che possono. Per il giorno dopo.
Scrocconi. Eppure la gente comune, quella che si alza alle sei e sgobba tutto il giorno, li guarda quasi con invidia. Come se appartenessero ad un altro mondo. Inarrivabile. E loro campano su questo. Su un credito che ricevono, senza aver nulla da dare in garanzia. Proprio nulla.
Storie di, ordinaria, vita italiana. E, soprattutto, romana. Storie vecchie, trite e ritrite.
Però…
Però, a livello internazionale, vi è un “signore” che si comporta esattamente allo stesso modo. Si intrufola in ogni consesso. Certo, con il placet (interessato) di qualcuno che conta davvero. E ovunque cerca di portare via qualcosa. Non, però, salatini, tartine, porzioni di lasagne….
Aerei, carri armati, missili, munizioni… e, soprattutto, soldi. Che, dice, gli servono per “difendere la democrazia”.
Peccato, però, che nel suo paese, questo “signore” abbia dissolto i partiti di opposizione, incarcerato, o eliminato, gli avversari, annientato la libertà di stampa, negato nuove elezioni, sospesa la costituzione…
E si sia arricchito smodatamente. Lui e i suoi amici.
Comunque, a più di qualcuno questo scroccone internazionale ha cominciato a dare fastidio. Durante i mondiali di calcio dello scorso anno, voleva tenere un discorso. Essere ospite, e magari d’onore. Ma gli Emiri non sono venuti ora a valle col cammello. E l’hanno ignorato. Punto e basta.
Ora, però, ritorna alla carica con il prossimo G20 in India. Vuole essere invitato. E cerca, in ogni modo di intrufolarsi.
La nostra “grande” stampa gli dà credito… ohibò, perché non viene invitato? Tuonano Tg, e Giornaloni (che più nessuno ascolta o legge).
Modi , il presidente indiano, ha già detto che lì, al G20, si deve parlare di economia. E che quindi, quel “signore” con le sue istanze belliciste c’entrerebbe come i cavoli a merenda.
In effetti, il G20 è, o meglio dovrebbe essere il Forum di incontro e discussione dei problemi economici tra i 20 paesi più industrializzati del Mondo. Nel quale vengono invitati altri in notevole crescita. Per inciso, la UE è rappresentata collettivamente, come (se fosse una vera) Unione. E questo già la dice lunga sulla realtà e la concretezza di questo Forum….
Comunque, il paese di questo “signore”, già prima della guerra in corso, si trovava al 133° psto per PIL pro capite. Con un indice di sviluppo, economico ed umano, tra i più bassi nel mondo. E all’ultimo posto in Europa.
Prima della guerra, dicevo… adesso stanno peggio. Gli unici ad averci guadagnato quel “signore” e i suoi amici. E, naturalmente, i suoi benevoli protettori esteri.
Quindi Modi, che di economia e politica se ne intende, ha tutte le ragioni di non invitarlo. Scrocconi al suo party non ne vuole.
Comunque quel signore può stare tranquillo. Sicuramente ci penserà qualcuno a Roma, a compensarlo. Magari con un invito a Sanremo. O allo Zecchino d’Oro. A Bologna, notoriamente, si mangia che è una meraviglia…