L’ipotesi della simulazione è un po’ come quando pensiamo alla vastità dell’Universo. Un pensiero scioccante, travolgente, angosciante ma che svanisce velocemente, consapevoli che la nostra mente, per ora, non possa spingersi oltre.
Cos’è l’ipotesi della simulazione
Chi non ha mai visto film come Matrix e Ready Player One? Oppure Serie Tv come Westworld?Tutte queste opere riprendono il concetto dell’ipotesi della simulazione. La realtà in cui viviamo altro non è che una simulazione computerizzata creata da altri esseri (umani o non) facenti parte di una civiltà estremamente avanzata.
Per l’astrofisico Neil Degrasse Tyson c’è un 50% di possibilità che l’intero Universo sia una simulazione. Chi siano i fautori della nostra programmata creazione è impossibile da definire. Certo è che dovrebbero possedere un tecnologia capace di gestire una smisurata potenza di calcolo. La tesi dello scienziato sopracitato sottolinea come l’Universo sia governato da ferree leggi fisiche e matematiche così come si comporta un qualsiasi videogioco o software conosciuto.
Uno studio della Oxford University, pubblicato sulla rivista Science Advances, ha calcolato che per una simulazione di tale portata sarebbe necessario l’uso di un computer con memoria RAM praticamente infinita. Partendo da questo presupposto l’ipotesi della simulazione sembrerebbe inverosimile. Infatti, la realtà fisica che ci circonda è composta da sensazioni tangibili e, per questo, la replica fedele di ogni singolo evento vissuto dovrebbe spingersi fino al livello subatomico.

Secondo Elon Musk questo non rappresenta un limite. Se in meno di 50 anni siamo passati da computer con irrisorie capacità di calcolo fino alla futuristica realtà virtuale, dove saremo tra 10.000 anni? L’impensabile potrebbe diventare presto pensabile. La legge di Moore, secondo cui il numero di microprocessori raddoppia ogni 18 mesi, suggerisce che “presto” potremmo essere in grado di sviluppare un realtà virtuale simulata.
Origini della teoria e connessione con la religione
La teoria dell‘ipotesi della simulazione è molto conosciuta e considerata, soprattutto in campo scientifico. Gli esperti del settore ne sono perlopiù affascinanti e tendono dunque a darle risalto e studiarla. L’ipotesi della simulazione non è stata concepita solo grazie a conoscenze informatiche. Filosofi e pensatori della civiltà umana hanno posto le basi per una più ampia e profonda comprensione.
A ciò viene collegato il pensiero del filosofo greco Parmenide. I nostri sensi sono ingannevoli e non sono sempre in grado di scindere il concreto dall’astratto. Lo stesso mistico cinese Zhuangzi lascia uno spunto su cui riflettere nei suoi Sogni di Farfalla. Il giovane Zhuangzi sogna di essere una farfalla e di volare alto nel cielo ma una volta svegliato non capisce se è lui stesso una farfalla che sta sognando di essere Zhuangzi.

La vita è un sogno o vivo la vita mentre sogno? I nostri sensi sono in grado di decifrare questa scissione? Chi decide tutto ciò? I parallelismi con la religione sono scioccanti. La visione cristiana vede Dio come un essere superiore definitore di regole e costumi, creatore di mondi e padre dell’umanità. Il concetto di Dio si affianca perfettamente a quello del programmatore, capace di replicare le opere di Dio nel proprio mondo virtuale.
La triste verità sull’ipotesi della simulazione
E se i nostri creatori fossero essi stessi all’interno di una simulazione? Tutto è possibile. L’unica certezza è che non è dato saperlo, la nostra conoscenza ci permette di formulare ipotesi e di non spingerci oltre. Se anche fosse vero la nostra intelligenza sarà comunque sempre ad un livello inferiore a quella dei nostri creatori, rendendo la scoperta della verità inutile e irraggiungibile.
Le speculazioni sopra questo tema sono e saranno sempre tantissime. Noi, comunque, ci sentiamo liberi di pensare, agire ed avere il controllo sulle nostre vite ed è probabilmente ciò che conta di più. La realtà virtuale e la realtà fisica sono, in fin dei conti, la stessa cosa.