Avete mai sentito parlare dell’isola di North Sentinel? È un’isola facente parte dell’arcipelago delle Andamane nel Golfo del Bengala in India. Purtroppo non si sa molto di questo luogo e tantomeno dei suoi abitanti, perché dal 1996 il governo indiano ha chiuso l’accesso proibendo a chiunque di avvicinarvisi. Prima di scoprire qualcosa in più su questa misteriosa isola, facciamo un passo indietro, per cercare di capire se i Sentinelesi, abitanti del luogo, abbiano torto o ragione a tenere lontano chiunque si avvicini.
Il fardello dell’uomo bianco
Da centinaia di anni l’uomo è spinto dal desiderio di viaggiare, scoprire e conoscere il mondo e nuove popolazioni. Purtroppo però questa aspirazione si è trasformata ben presto in mania di conquista, prendendo nel corso degli anni la forma del colonialismo.

“Il fardello dell’uomo bianco”, poesia del 1899 di Kipling, pur nascendo come un incitamento alla causa della civilizzazione, oggi può essere interpretata diversamente. Infatti, la storia è molto eloquente sulle devastanti conseguenze dell’imperialismo. Ne sono esempi lo sterminio inflitto agli Indiani d’America o la schiavitù che l’uomo “bianco” ha imposto al popolo africano, ma non solo.
Le due facce dell’antropologia culturale
L’antropologia nasce come disciplina accademica nella seconda metà dell’Ottocento. Il discorso intorno agli esseri umani emerge nel momento in cui l’Occidente si misura con i cosiddetti “altri”, attraverso il colonialismo. Sarebbe troppo impegnativo affrontare tutta la storia di questa disciplina: vi basti sapere che per molto tempo è stata concepita in maniera evoluzionistica.
Questo significa che quelle popolazioni lontane, definite “primitive”, non erano distanti solo spazialmente, ma anche temporalmente. Quindi erano viste come gli occidentali nel loro stadio evolutivo base. Da qui la voglia di studiarli e in seguito di civilizzarli. E qui entra in gioco l’antropologia e gli effetti collaterali delle sue scoperte. Infatti, le informazioni raccolte dagli antropologi su questi popoli lontani sono state molto utili per i governi coloniali.
I Sentinelesi, un popolo ostile a torto o ragione?
I Sentinelesi sono una tribù isolata composta dalle 15/20 alle 500 persone. Il numero preciso non è stato possibile definirlo a causa dell’impossibilità di accedere all’isola. Nel 2001 i funzionari indiani hanno fatto un censimento che ha registrato solo 39 individui, ma il conteggio non è particolarmente affidabile come potete immaginare. E si teme sia ulteriormente diminuito a causa dello tsunami che ha colpito l’isola nel 2004.

I Sentinelesi vengono descritti come un popolo ostile che colpisce con una pioggia di frecce chiunque osi avvicinarsi alla loro isola paradisiaca di 72 chilometri quadrati. Solo nel 2018 un missionario di nome John Allen Chau, recatosi lì con lo scopo di convertirne gli abitanti, è stato ucciso da un nugolo di frecce. Così come non sono stati risparmiati due pescatori che stavano pescando illegalmente granchi nei pressi dell’isola di North Sentinel.
Gli abitanti dell’isola di North Sentinel, una tribù a rischio
Ciò che sappiamo a proposito dei Sentinelesi deriva in parte da tentativi di osservazione da lontano, ma soprattutto da ipotesi derivanti dalla conoscenza che abbiamo di altre tribù. Infatti, si ipotizza che vivano di caccia, pesca e raccolta, in capanne comunitarie. Si pensa che i Sentinelesi abitino l’isola di North Sentinel da circa 60 mila anni.
Il fatto di essere la tribù più isolata al mondo li pone in una condizione di alta vulnerabilità. Infatti, le loro difese immunitarie probabilmente non riuscirebbero a far fronte alla “nostre” malattie, che per loro potrebbero risultare letali. Motivo per cui, è stato lo stesso governo indiano, sostenuto da Survival International, a vietare ogni tipo di incursione. Anche perché non molto tempo fa, nel 2010 circa, la tribù dei Bo è stata l’ennesima ad essere sterminata. Quindi se la storia insegna, perché non imparare?
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