Rovineremo per sempre l’Italia, creeremo un danno irreversibile alla struttura delle piccole e medie imprese, cancelleremo il ceto medio, impoveriremo il Paese anche sotto l’aspetto culturale e morale. Però anche i russi soffriranno e non permetteremo loro di venire a fare i turisti in Italia, di portare denaro ai nostri ristoranti, di acquistare i biglietti per i nostri musei.
Sono le linee guida degli atlantisti per la gestione dell’Italia nei prossimi mesi. Ed i chierici di regime sono entusiasti all’idea di obbligare i sudditi ai sacrifici pur di peggiorare le condizioni di vita dei russi. Che sono colpevoli, tutti, perché continuano a votare per Putin. Già, in Russia hanno la cattiva abitudine di far votare il popolo per eleggere il tiranno, il dittatore. Mica come nell’Italia atlantista dove a guidare il governo è un banchiere pescato dal cilindro di un altro mai votato dai cittadini.
Dunque bisogna negare ai cattivi russi il diritto di spaparanzarsi al sole della Costa Smeralda, magari a bordo di mega yacht italiani che hanno garantito l’occupazione a centinaia di lavoratori italiani. Ma chissenefrega dei lavoratori dei cantieri e dei ristoranti, quando si tutelano i dipendenti delle aziende produttrici di armi! Forse la filiera dei mercanti di armi, così ben rappresenta all’interno dei nuovi atlantisti, ha meno addetti del mondo della ristorazione, dell’accoglienza, della cantieristica, della cultura? Sì. Va beh, però mica bisogna farne una questione di numeri. Non è che uno vale uno. Che un operaio di un’azienda di missili valga così poco come un’intera brigata di un ristorante; così poco come un curatore di una mostra e un critico d’arte; come un artigiano della ceramica costretto a chiudere per i costi eccessivi dell’energia.
Tuteliamo la filiera dei mercanti di armi, con il loro imponente rappresentante, e che il resto vada pure in rovina. La meccanica per usi civili, l’aerospazio, la chimica; e poi la sanità, la sicurezza, i servizi. Italia chiusa per guerra (non dichiarata) alla Russia. Un’economia di guerra senza guerra. Che è davvero il massimo: i sacrifici richiesti da un conflitto senza i potenziali vantaggi di una vittoria. Sono gli atlantisti, bellezza..