Sicuramente i giornalisti neomeloniani riusciranno a taroccare anche le nuove previsioni sull’andamento dell’economia per il 2023 e per il prossimo anno. D’altronde chi riesce a raccontare che quest’estate sono arrivati in Italia più di 200milioni di turisti stranieri può anche inventarsi che l’economia italiana è la migliore del mondo. Cominciando ad ignorare le analisi dell’Ocse che, nel suo Economic Outlook autunnale, segnala una crescita del PIL globale del 2,7% nel 2024 (-0,2 punti rispetto alla stima precedente) e del 3% per quest’anno (+0,3 punti rispetto alla precedente stima). Attesa anche un’inflazione nei paesi del G20 del 2,6% (2,8% l’inflazione core).
Già, perché se non si ignorano i dati complessivi diventa difficile spiegare che in Italia va tutto bene quando le previsioni indicano per quest’anno una fenomenale crescita dello 0,8%, rivista al ribasso di 0,4 punti. Va beh, un momento difficile capita a tutti. Chissà che ripresa nel 2024, però! Macché, non ci si schioda da un altro aumento dello 0,8%, anche questo rivisto al ribasso. Non è una crescita, è una stagnazione. E le mance concesse ai più poveri, 1 euro al giorno da dividere in 3, non servono a rilanciare l’economia. Per lo sviluppo servirebbero idee, ed invece ci si affida ad Urso..
Però lady Garbatella va in tv e gongola perché la Germania va persino peggio. E pure la Gran Bretagna. Come se morire di fame in un mese invece che in una settimana fosse qualcosa da festeggiare. Tra l’altro è vero che nel 2023 l’Italia andrà meno peggio della media europea, ma il prossimo anno saremo noi in fondo alla classifica. D’altronde senza progetti diventa difficile garantire lo sviluppo.
La conferma di una crisi di sistema arriva anche dai dati relativi al mercato auto europeo resi noti da Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor. Mercato che cresce, pur restando lontano dagli anni pre crisi, trainato però dalle flotte e non dagli acquisti dei privati. E l’Italia è già in fondo alla classifica per le auto elettriche. Troppo care per il livello delle retribuzioni medie delle famiglie italiane. Ma, evidentemente, non troppo care per il potere d’acquisto delle famiglie europee. Però la geniale politica del governo continua a penalizzare il ceto medio e, di conseguenza, i consumi.
Ma le analisi dell’Ocse infieriscono ulteriormente sui maggiordomi europei e sui guerrafondai italiani. Perché le prospettive migliorano, nettamente, per la Russia. Si prevedeva una forte recessione e, invece, si stima ora una crescita del PIL dello 0,8% quest’anno e dello 0,9% nel 2024, con un incremento di 1,3 punti rispetto alle previsioni precedenti.